Giovedì 29 giugno. È questo il giorno che devono segnare sul calendario i gestori dei locali notturni di San Salvario vecchia. Per quella data infatti i bar, pub e ristoranti del quadrilatero compreso tra corso Vittorio Emanuele II, via Nizza, corso Marconi e via Principe Tommaso dovranno dotarsi di steward contro la movida fracassona dalle 22 in poi. Una sperimentazione che sarà in vigore fino al 15 ottobre.
Non dovranno essere necessariamente bodyguard, ma a svolgere l'incarico potrà essere un cameriere o personale interno con pettorina, che in sostanza dovrà fare assistenza e "controllare" i clienti.
Stop ad urla e schiamazzi
Invitarli ad abbassare la voce, a non urlare, evitare assembramenti e schiamazzi sotto le finestre. La data è quella del 29 giugno perché quel giorno scadono i quindici giorni all'approvazione delle linee guida contro la malamovida da parte della giunta Lo Russo. Provvedimenti che nascono dopo che la Corte di Appello aveva dato sei mesi al Comune di Torino per risolvere il problema della divertimento notturno a San Salvario.
La sentenza emessa a novembre 2022 era chiara: 200mila euro di risarcimento per i residenti del quartiere per i danni da rumore molesti. E metà 2023 come termine ultimo per fornire delle soluzioni concrete per abbassare i decibel.
Contapersone a San Salvario
E così negli scorsi giorni gli agenti della Polizia Municipale sono andati ad avvisare i locali di via Belfiore, via Berthollet, Largo Saluzzo, dell'obbligo di dotarsi di steward per la sorveglianza. Il debutto proprio nel quartiere accanto a Porta Nuova perché qui è stata fatta causa dai residenti, e perché sempre nella zona verrà avviata la sperimentazione sul conteggio delle persone. E l'obbligo degli steward, come sottolinea il Presidente della Circoscrizione 8 Massimiliano Miano, può "funzionare solo con la collaborazione degli esercenti". "Non essendo per il momento stati chiamati in causa come ente decentrato restiamo spettatori, fermo restando che all'occorrenza offriamo disponibilità al dialogo" conclude l'esponente dei Moderati.
Rischio "numero chiuso"
Nell'area tra largo Saluzzo e la vecchia San Salvario (vie Saluzzo e vie Berthollet), verranno introdotti in via sperimentale dei rilevatori di presenza anonimi. Tecnologie già attive, basate sul rilevamento dei cellulari presenti. L'obiettivo è di ridurre le cause della malamovida, senza arrivare a soluzioni più drastiche come il "numero chiuso" in alcune strade qualora il rumore fosse eccessivo.
Critiche e proposte
Non si fanno aspettare le polemiche da parte della cittadinanza. “Anche questo provvedimento va nell’elenco del capitolo “Abbiamo provato a fare qualcosa” che nel caso di ricorsi in tribunale diventa un’attenuante" commenta Augusto Montaruli, presidente ANPI Nicola Grosa. "Da ex consigliere di circoscrizione avrei un elenco di proposte in qualche cassetto, proposte che nascono prima di tutto dalla conoscenza del quartiere e dalle sue potenzialità (che sono enormi). Dal PIA dedicato, al codice etico per la vendita di bevande alcoliche, alla ZTL notturna, alle linee star di quartiere, all’incentivazione dell’utilizzo dei parcheggi in struttura” conclude l'ex esponente del centrosinistra.