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Politica | 04 luglio 2023, 12:36

Torino dice addio all'Autorità Europea antiriciclaggio: il Governo Meloni candida Roma

Il capoluogo perde anche 600 possibili posti di lavoro. Il Pd attacca: "Decisione indegna"

palazzo della regione

Il Palazzo della Regione, in piazza Castello, che avrebbe ospitato l'ente

Torino deve rinunciare al sogno di ospitare la sede dell'Autorità Europea dell'antiriciclaggio. Poco prima di pranzo è infatti emerso come il Governo Meloni abbia deciso di candidare Roma per accogliere l'ente. La scelta è ricaduta sulla Capitale, tenuto conto della proposta e in base ai criteri forniti dell'Unione Europea.

Sinergia tra Comune e Regione

Nella primavera 2023 il Comune di Torino e Regione Piemonte avevano trasmesso all'esecutivo guidato dalla premier Giorgia Meloni il dossier di candidatura. Una sinergia totale tra il sindaco Stefano Lo Russo e il governatore Alberto Cirio per far sì che nel capoluogo del Piemonte potessero sorgere gli uffici dell'Amla, che avrebbero avuto come "special advisor" Gian Carlo Caselli. Le sedi proposte all'epoca erano due: la Curia Maxima, in via Corte d’Appello, e il Palazzo della Regione, in piazza Castello.

Addio a 600 posti di lavoro

Entrambe offrivano una superficie di oltre 10 mila metri quadrati per ospitare circa 400 persone, così come richiesto dai requisiti. E con la candidatura di Roma, Torino deve dire addio anche ai 600 posti di lavoro che si sarebbero venuti a creare con l'Autorità Europea Antiriciclaggio. Non è bastata a Torino avere a guida della Regione lo stesso centrodestra del Governo, né ministri torinesi come Gilberto Pichetto Fratin alla Transizione Ecologica o Paolo Zangrillo alla Pubblica Amministrazione. 

Cirio e Lo Russo: "Dispiaciuti ma orgogliosi di quanto fatto"

"Sapevamo fin dal principio che la competizione più difficile sarebbe stata quella con Roma, per noi come per le altre città, come Palermo e Venezia, che si sono proposte per ospitare la sede dell’Amla", dichiarano il presidente della Regione Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo. "La corsa per ospitare l’Autorità - proseguono - ci ha dato l’occasione di lavorare su un dossier serio, approfondito e di alto livello che diventa patrimonio della città e del territorio". "Da troppo tempo – evidenziano il presidente e il sindaco - Torino non provava a misurarsi su questo terreno ed era importante farlo per dimostrare che questo è un territorio vivace, con le carte in regola per competere a livello nazionale e internazionale. La nostra era nei fatti una candidatura naturale, considerata la storia e la tradizione di Torino nella lotta alla criminalità, ai reati, nella difesa della legalità e del diritto e dell’innovazione tecnologica in questo campo"

Il Presidente Cirio puntualizza inoltre: "Per quanto riguarda il Palazzo di piazza Castello, che era tra le sedi proposte per ospitare gli uffici dell’Autorità, da buoni sabaudi avevamo già previsto un’alternativa, per evitare che un edificio di questo tipo, dopo il trasloco dei dipendenti regionali, restasse vuoto in un luogo tanto vitale per la città. Prosegue quindi, a questo punto, l’interlocuzione avviata con la Corte dei Conti in modo che la sede aulica della Regione possa continuare a ospitare un’istituzione pubblica che con i suoi uffici e dipendenti potrà continuare ad alimentare il tessuto economico e commerciale del centro storico". 

Il Pd attacca: "Decisione indegna"

Dopo la decisione del Governo, il centrosinistra è andato all'attacco della Giunta Cirio. “E’ l’ennesima occasione in cui si dimostra che le dinamiche interne al centrodestra convergono sull’asse Milano e Roma: Torino e il Piemonte verranno sempre sacrificate. L’abbiamo visto con le Olimpiadi. Ogni volta che c’è una competizione, Meloni e Salvini ci portano via qualcosa” è il commento di Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio regionale.

Ancora più duro il collega Diego Sarno: “Su quella proposta si erano mosse due figure eccellenti - ha affermato riferendosi a Giancarlo Caselli Alberto Perduca. È uno schiaffo in faccia personalità che su quel tema hanno fatto la storia del nostro paese. È indegno”.

Russi (M5S): "Cirio e Lo Russo inconsistente peso politico sul governo"

Ad attaccare Cirio e Lo Russo anche il capogruppo comunale del M5S Andrea Russi, che annunciando di voler presentare un question time chiarisce: "E un segnale tangibile del loro inconsistente peso politico nelle decisioni che assume il Governo Meloni". "Colgano ora l'occasione per mettere a terra il Centro per l'Intelligenza Artificiale per l'Automotive ottenuto dalla precedente amministrazione, ma rimasto al palo nella completa indifferenza del sindaco in questi primi due anni di mandato" conclude il grillino.

"Fallimentare l’azione del Presidente Cirio  e dello squadrone di ministri piemontesi che si sono fatti soffiare un’opportunità imperdibile per il nostro territorio. Torino arrivava da anni in cui è stata capace di vincere importanti sfide italiane ed internazionali (Fondazione Centro italiano di ricerca per automotive, Atp finals), l’esito di questa vicenda dimostra che sono stati fatti preoccupanti passi indietro", hanno dichiarato invece i consiglieri regionali pentastellati Sarah Disabato e Ivano Martinetti.

 

Cinzia Gatti e Andrea Parisotto

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