Lavorare in Comune non equivale ad avere il “posto fisso”. Lo sanno bene gli oltre 250 dipendenti in somministrazione, che dopo 36 mesi di mansioni svolte per la Città vengono lasciate a casa. La motivazione? La normativa attuale non consente il superamento dei tre anni complessivi a tempo determinato nella stessa mansione o presso il medesimo datore. O meglio, dopo tale periodo è obbligatorio il tempo indeterminato.
"Incontro con il Comune molto negativo"
E così oltre 250 persone impiegate a Palazzo Civico, sui circa 7.390 totali, sono precari. Uomini e donne che sono impegnati in tutti i settori, dagli uffici del suolo pubblico, a quelli dell’ambiente, alla cultura e sport, all’anagrafe, materne e nidi comunali. In questi mesi NIdiL – CGIL, UILTemp – UIL, FeLSA – CISL hanno avviato un confronto con l’Amministrazione comunale di Torino per cercare di risolvere il problema. L’ultimo confronto con il Comune si è svolto martedì scorso: un faccia a faccia che i sindacati giudicano “molto negativamente”.
"Calo dei servizi per i cittadini"
Rispetto all’aprile scorso sono state stabilizzati circa 80 lavoratori: oltre 250 però entro la fine dell’anno rimarranno senza un’occupazione con “un’inevitabile calo dei servizi verso i cittadini”. “Questo – rincarano NIdiL, UILTemp e FeLSA - pare non interessare all’Amministrazione comunale, come non interessa l’effettiva lotta alla precarietà, punto centrale della scorsa campagna elettorale”.
Bando per agenzia in somministrazione
Come spiegano le organizzazione sindacali, il Comune ha appena pubblicato un “bando di concorso per l’assegnazione del servizio di somministrazione ad un’agenzia per il lavoro che, con tutta probabilità sarà diversa dall’attuale”. “Questo – precisano - comporterà che le lavoratrici e i lavoratori prossimi alla scadenza dei 36 mesi potranno essere assorbiti dall’agenzia vincente, ma saranno comunque a termine: qualcuno per poche mesi se non per poche settimane”.
"Atteggiamento chiusura amministrazione Lo Russo"
Per NIdiL, UILTemp e FeLSA l’atteggiamento dell’amministrazione Lo Russo “resta di chiusura: posizione tanto inaccettabile quanto inconcepibile”. “Il Comune di Torino continua a dimostrare di non voler prendere decisioni, - sottolineano il Segretario di NIdiL – CGIL, Danilo Bonucci e le Segretarie Anna Maria D’Angelo (UILTemp - UIL) e Giulia Pezzulich (FeLSA – CISL) - anche solo temporanee, che possano garantire alle lavoratrici ed ai lavoratori impiegati da anni nei vari settori, la possibilità di continuare ad espletare il proprio lavoro garantendo la continuità assistenziale e della qualità dei servizi resi".
"Pronti a scioperare"
E per il Comune di Torino si prepara un autunno caldo. Le organizzazioni sindacali infatti, confermando lo stato di agitazione, “non escludono sciopero e altre ulteriori forme di rivendicazione e tutela”.