Secondo l’Osservatorio MECSPE sull’industria manifatturiera, il I quadrimestre 2023 in Piemonte è stato segnato sicuramente dalla difficoltà di reperimento delle risorse umane (per il 59%) e delle materie prime (50%), oltre che dall’aumento dell’inflazione (47%) e dei tassi di interesse (32%), mentre per quanto riguarda l’andamento, per quasi otto imprese su dieci i fatturati restano stabili o in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e per il 72% il portafoglio ordini è considerato adeguato.
Oltre 34 mila le imprese attive
Un dato importante se si considera il tessuto produttivo piemontese: nel I trimestre 2023, l’industria manifatturiera nel territorio ha registrato ben 34.265 imprese attive (6° posto in Italia per numerosità), rappresentando il 9% delle aziende totali nella regione. Un dato, quest’ultimo, in linea con la media nazionale. A livello provinciale, il numero più alto di imprese manifatturiere si registra a Torino (16.999), seguita da Cuneo (4.998), Alessandria (3.550), Novara (2.907), Asti (1.698), Biella (1.615), Vercelli (1.322), e, fanalino di coda, Verbania (1.176).
Gli investimenti in innovazione e formazione
Sulla base dei dati emersi dall’Osservatorio si rende necessario per le imprese diventare sempre più efficienti in modo da ottimizzare i costi, essere sostenibili economicamente e competitive a livello globale. Sicuramente l’innovazione è uno degli aspetti principali per trasformare le aziende e renderle più moderne, ma per una crescita strutturale del settore questo è solo un tassello. Sarà necessario proseguire anche sulla crescita delle risorse, tema oggi molto sentito dalle imprese, e sulla creazione di una cultura green che metta al centro le persone e la società in ottica ESG. Innovazione, formazione e sostenibilità sono esattamente i tre pilastri portanti di MECSPE, che torna per la seconda volta a Bari come punto di riferimento per il settore manifatturiero del Centro e Sud Italia.
L'importanza della digitalizzazione
Ritornando ai tre pilastri per le aziende, a che punto siamo in Piemonte sul fronte dell’innovazione e della digitalizzazione, fattore che più di tutti ha un impatto diretto sulle imprese in termini di efficienza? Quali sono i trend emergenti? Oltre sette aziende su dieci ritengono di aver avuto nel I quadrimestre una crescita digitale da media ad alta e tante iniziano a essere “attratte” dalle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, che potrebbero “cambiare” sensibilmente il settore: per sette imprenditori su dieci l’AI avrà un impatto positivo (solo per il 6% sarà negativo), il 20% già la utilizza, il 17% la introdurrà prossimamente e il 37% si sta già informando.
Le imprese piemontesi ci credono e investono in innovazione, ed è per questo che MECSPE ha previsto un programma ricco di iniziative dedicate per promuovere i vantaggi di una cultura digitale e agevolare l’implementazione nei processi aziendali e produttivi.
L'attenzione crescente verso la digitalizzazione, quindi, porta con sé la necessità di acquisire nuove competenze e formare le risorse umane. Cosa fanno oggi le imprese piemontesi per far crescere il bagaglio di competenze interne? Tra le azioni che hanno adottato o adotteranno, oltre due aziende su tre investono in corsi di aggiornamento e formazione per il personale già presente e più di tre su dieci stanno puntando sui giovani stringendo accordi con ITS, IFTS e università. Il tema dei giovani è infatti molto sentito dagli imprenditori, in quanto da un lato rispecchia un nuovo modello di industria più in linea con le aspettative della Gen Z, dall’altro è un bacino interessante da cui attingere risorse in parte già formate.
Sostenibilità, green e ambiente
Oltre all’innovazione e alla formazione, il tema che più di tutti sta crescendo, almeno sul fronte della sensibilità, è quello della sostenibilità. E qui si apre un capitolo importante: se le grandi aziende hanno una cultura green più sentita, anche per una questione di “obblighi”, qual è la fotografia tra le PMI? Su questo, secondo l’Osservatorio MECSPE, in Piemonte ci sono dei piccoli miglioramenti: il livello di conoscenza dei criteri ESG sale al 50% del campione (13 p.p. in più dell’ultima rilevazione) e il 31% ritiene abbastanza o molto green la propria azienda.
La strada da percorrere, comunque, è ancora lunga e sarà necessario sensibilizzare gli imprenditori sui vantaggi diretti e indiretti di una cultura green più marcata, che si riflette positivamente su tutte le aree aziendali.