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Attualità | 18 ottobre 2023, 11:03

Mons. Repole dalla parte dei giovani: "Occorre dargli spazio. Sono una risorsa, non un problema"

L'arcivescovo di Torino in una lunga lettera in occasione di "Vedere la parola", la serie di appuntamenti rivolti agli Under 30

roberto repole

Mons. Repole dalla parte dei giovani: "Sono una risorsa, non un problema"

In occasione di "Vedere la parola", la serie di appuntamenti organizzati dalla Diocesi di Torino per incontri rivolti ai giovani tra i 18 e i 30 anni, Mons. Roberto Repole su è rivolto ai ragazzi torinesi: "So bene che sarebbe più facile comunicare utilizzando i social e scrivendo pochissime parole. Ho deciso ugualmente di raggiungerti con questa piccola lettera. Non mi sarebbero bastati pochi caratteri per dirti ciò che mi sta a cuore. Ma non preoccuparti, sarò brevissimo".

"Ci tengo a dirti che ho una grande fiducia in voi giovani", ha aggiunto l'arcivescovo di Torino, come se parlasse direttamente con il suo interlocutore. "Penso che abbiate delle potenzialità sconosciute a noi adulti. Guardo con ammirazione alla vostra sensibilità per la custodia della Terra, per la convivenza di popoli diversi, per l’accoglienza di ogni essere umano comunque egli sia… che andrebbe accolta con generosità e intelligenza. Ma vedo anche che la nostra società fa un’enorme fatica a farvi spazio, a concedervi di costruirvi un futuro vostro, a darvi quelle possibilità che sono state concesse alle generazioni precedenti".

"Si parla spesso di voi come di un problema, invece che come una risorsa. E, quando si pensa a voi in positivo, lo si fa solo in termini di profitto economico che si potrebbe trarre dalle nuove generazioni", aggiunge ancora Repole. "Soprattutto sono molto dispiaciuto del fatto che pochissimi sappiano offrirvi qualcosa per cui possiate sognare e guardare con fiducia al futuro. Sono ormai una rarità coloro che sanno dirvi per che cosa vale la pena di vivere. Per questo ho pensato di invitarti nella Cattedrale di Torino, per incontrarti con una certa regolarità".

"Mi piacerebbe che in queste occasioni tu potessi riscoprire, senza pregiudizi, che cosa sia il cristianesimo e sperimentare che è qualcosa di bello e vitale, che può donarti pace e può cambiare radicalmente la tua vita. Ti invito con tutto il cuore, comunque tu sia. Non mi importa che tu frequenti già la parrocchia oppure non lo faccia; che tu appartenga a un movimento o no; che sia studente o lavoratore; che tu sia credente convinto oppure dubbioso... L’unica cosa che ti chiedo è un po’ di curiosità e un po’ di cordialità", ha concluso l'arcivescovo di Torino.

comunicato stampa

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