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Economia e lavoro | 30 ottobre 2023, 15:20

Il Festival dell'Economia si prepara a calare il tris. La prossima primavera si parla di Chi possiede la conoscenza

Appuntamento dal 30 maggio al 2 giugno per la rassegna internazionale che ha la direzione scientifica di Tito Boeri. Dalle piattaforme di streaming ai social, tante comunicazioni sembrano a costo zero, ma chi li usa a chi affida i propri dati

Interno di un teatro

Torna l'appuntamento con il Festival dell'Economia a Torino

Dati, informazioni, codici, indirizzi mail, password, date di nascita, fotografie. Sono tonnellate le informazioni che quotidianamente, più o meno consapevolemente, le persone affidano al web e ai sistemi di comunicazione. Ma che fine fanno questi dati? Chi li conserva? Ma soprattutto chi li conserva e con quali finalità li utilizza?

E' questo il tema della terza edizione del Festival Internazionale dell’Economia, dal 30 maggio al 2 giugno 2024 a Torino: “Chi possiede la conoscenza”. Un argomento di straordinaria attualità che coinvolge ogni singolo settore della vita pubblica: dalle imprese al commercio, dalla salute alle politiche urbane, dai trasporti alla comunicazione oltre, naturalmente, al mondo della ricerca e della formazione.

Le prime due edizioni

Dopo il successo delle prime due edizioni, che si sono occupate rispettivamente di “Merito, diversità e giustizia sociale” (2022) e di “Ripensare la globalizzazione” (2023), il Festival tornerà in alcune delle più belle sale del centro del capoluogo piemontese, ospitando i più grandi economisti del mondo che su questo tema lavorano alla frontiera, oltre che ricercatori che lo studiano in tante altre discipline.  

 

Il Festival Internazionale dell’Economia è ideato, progettato e organizzato dagli Editori Laterza con la direzione scientifica di Tito Boeri. La manifestazione è promossa dal TOLC (Torino Local Committee), che riunisce Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Camera di Commercio di Torino, Unioncamere Piemonte, Unione Industriali Torino e Legacoop, coordinati dalla Fondazione Collegio Carlo Alberto.

Il digitale nel mondo che viviamo

Il digitale ha completamente trasformato il modo con cui prenotiamo un aereo, scegliamo un ristorante, guardiamo un film o ascoltiamo la musica. Ha rivoluzionato il modo con cui ci informiamo, comunichiamo, facciamo acquisti, troviamo lavoro e incontriamo nuove persone. Tutte queste scelte generano informazioni, ossia conoscenza. Ma chi controlla e sfrutta queste immense fonti di dati? E a che scopo?

 

Le economie di scala raggiungibili con l’aggregazione delle informazioni hanno aumentato la concentrazione del potere economico. Basti pensare alle piattaforme che tutti ormai conosciamo: Netflix, Spotify, Airbnb, Amazon etc.  In maniera simile, i social media − Instagram, TikTok, X e le altre − hanno reso possibile a miliardi di persone comunicare quasi a costo zero.   

La concentrazione, l’esistenza di poche reti dominanti, il fatto di poter fare tutto su una sola piattaforma: sono tutti elementi che facilitano la nostra vita. Più scelta, più comodità, più informazioni, a prezzi spesso più bassi. Eppure la concentrazione riduce anche la concorrenza e l’innovazione e può lasciare molti indietro. E c’è il rischio che le diseguaglianze nell’accesso e nella capacità d’uso della tecnologia aumentino le tensioni sociali già esistenti.

Le piattaforme guadagnano vendendo alle aziende spazi pubblicitari ma anche parte dell’enorme mole di informazioni raccolte sui comportamenti di chi le utilizza. Fin dove è lecito l’utilizzo della conoscenza socialmente prodotta? In che misura è possibile esercitare diritti di proprietà su quest’ultima? Quali restrizioni occorre imporre per tutelare la privacy? 

Altri interrogativi fondamentali riguardano gli aspetti etici e l’origine delle informazioni generate da macchine (fra i casi più celebri ChatGPT) e dunque l’autenticità nell’era digitale. 

Il problema di fondo è governare, anziché subire, il progresso tecnologico e regolamentare l’accesso a questa immensa fonte di dati. Ma come farlo? E hanno i governi la forza necessaria?

Un calendario di incontri, dibattiti e lezioni

A questi e a molti altri argomenti saranno dedicati gli incontri in programma al Festival Internazionale dell’Economia, che si terranno nei luoghi più suggestivi di Torino, con i più autorevoli studiosi di questi temi. Economisti, internazionali e italiani, ma come sempre anche storici, sociologi, giuristi, informatici, scienziati e studiosi dei media. Con loro al Festival si confronteranno i protagonisti del mondo economico, esponenti di spicco del mondo dell’impresa, del commercio e delle professioni, insieme ad esponenti di istituzioni e associazioni. 

 

Il Festival, come sempre, si strutturerà attraverso lezioni magistrali ma si articolerà poi in tanti diversi formati: dalle parole chiave ai dialoghi, dagli interventi di grandi ‘testimoni del tempo’ ai forum tra studiosi e protagonisti della vita economica. Nel processo di avvicinamento al Festival saranno coinvolti le università e il mondo delle scuole e saranno organizzati incontri con le associazioni del territorio, a Torino e in diverse città del Piemonte.

Massimiliano Sciullo

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