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Eventi | 31 ottobre 2023, 18:38

Corpo e macchina: il fil rouge dei tre nuovi progetti autunnali della Pinacoteca Agnelli

Dal 3 novembre al 2 aprile apre la retrospettiva di Thomas Bayrle e l’opera site-specific di Lucy McKenzie e Antonio Canova, Vulcanizzato. Quattro le installazioni che arricchiscono il tetto della Pista 500

pinacoteca agnelli

Al via i tre nuovi progetti autunnali della Pinacoteca Agnelli

Durante la Art Week torinese, la Pinacoteca Agnelli inaugura i tre nuovi progetti della sua stagione autunnale 2023. 

L’elemento che connette idealmente le tre iniziative è il rapporto tra corpo e macchina” commenta la direttrice della Pinacoteca, Sarah Cosulich.

Si tratta della personale di Thomas Bayrle, il progetto Beyond the Collection Lucy McKenzie e Antonio Canova e quattro nuove installazioni sul tetto della Pista 500 di Shirin Aliabadi, Thomas Bayrle, Julius von Bismarck e Alicja Kwade.

Thomas Bayrle - Form form superform

Dal 3 novembre al 2 aprile, al terzo piano della Pinacoteca ospita la retrospettiva di Thomas Bayrle Form Form Superform che riprende il tema delle superforme elaborato dall'artista a partire dagli anni ’60. 

87 anni, pioniere dell’arte tedesca del Dopoguerra, Thomas Bayrle è un artista che ha iniziato il suo percorso nelle grandi industrie tessili e nel settore della grafica. È legato a immaginari che ricordano la Pop Art e la Op Art, pur mantenendo una sua identità personale. Tutto il suo lavoro si basa sul principio di ripetitività e di produzione in serie che ha sviluppato sin da giovane osservando il lavoro in fabbrica.

Il consumismo, il nuovo boom economico, i prodotti in serie, tutto era basato sul principio della serialità - spiega Sarah Cosulich curatrice insieme a Saim Demircan -. Il principio della ripetitività passa dalle auto che sfrecciano sulle nostre strade e si estende al turismo di massa, per arrivare fino alla preghiera e alla religione. Tutto è in serie”.

Molto stretto il legame dell’artista con il Lingotto e con Torino. “Bayrle è venuto a Torino per la prima volta negli anni ’70 e per lui il Lingotto è stata un’esperienza fondamentale, è il simbolo dell'autosufficienza che lo rappresenta con tutta la sua catena di montaggio. Portare la sua mostra qui è stato davvero importante. Lo conosco da vent’anni e dopo l’opera realizzata per l’aeroporto di Caselle, il suo sogno era esporre proprio qui”.

Cuore della mostra è dunque il legame con l’ex fabbrica: si parte con l’esposizione di quattro motori, da quello della Vespa a quello della Citroen, che si muovono a ripetizione sulle note di artisti come Edith Piaf e Erik Satie, ma anche sulle preghiere di un rosario tedesco.

E poi si passa alle opere pittoriche e ai wallpaper che uniscono elementi grafici, con quelli dell’alta finanza, della tecnologia, del sesso, della religione, con alcuni omaggi speciale alla figura di Giovanni Agnelli, l’ultima realizzata nel 2023 è un’opera pittorica sulla base di una fotografia dell’Avvocato, composta da tanti piccoli cellulari. “Per l’artista il cellulare è il nuovo simbolo di avanzamento tecnologia e status”.

Beyond the collection - Lucy McKenzie e Antonio Canova 

Partendo da due busti in gesso di Antonio Canova, Danzatrice con il dito al mento e Danzatrice con mani sui fianchi, Lucy McKenzie ha realizzato la nuova opera site-specific per Beyond the Collection. 

 

Con una formazione da pittrice e nell’ambito della moda, anche lei si ispira al principio della serialità, riflettendo sul ruolo del manichino odierno e come eredità dal mondo della scultura tradizionale. 

 

Vulcanizzato è il titolo della mostra curata da Lucrezia Visconti Calabrò che si ispira al principio di vulcanizzazione della suola delle scarpe, ma anche delle gomme delle auto, unite a un concetto legata all’antica Grecia e agli antichi dei. 

 

L’installazione si compone delle statute di Canova in dialogo con alcuni manichini e con alle spalle un affresco in cui sono rappresentati alcuni simboli di Torino, tra cui i personaggi Carlo Mollino e Giovanni Agnelli. L’opera riflette sull’ideale neoclassico di ordine e di bellezza ricercato da Canova che ha attraversato le epoche per arrivare sino a oggi, visibile nel modo in cui il corpo è rappresentato nei manichini. Il confronto è anche tra ideale maschile e femminile, il primo solitamente collocato in strada o comunque in luoghi aperti, il secondo invece in un ambiente familiare e casalingo. Mckenzie nella sua installazione inverte i ruoli.  

 

Pista 500

Chiudono il cerchio delle nuove iniziative della Pinacoteca, le quattro installazioni che arricchiscono il tetto della Pista 500 di Shirin Aliabadi (Iran, 1973–2018), Thomas Bayrle (Germania, 1937), Julius von Bismarck (Germania, 1983) e Alicja Kwade (Polonia, 1979). Le opere accompagnano quelle già presenti di VALIE EXPORT, Sylvie Fleury, Dominique Gonzalez-Foerster, Louise Lawler, Marco Giordano e SUPERFLEX. 

 

Le quattro nuove opere si inseriscono all’interno del percorso espositivo della Pista 500 sul tetto del Lingotto attivando inaspettate prospettive con il contesto che le ospita. Shirin Aliabadi è presentata con una fotografia in formato monumentale che occupa il billboard. Thomas Bayrle, in stretto dialogo con la mostra personale negli spazi interni della Pinacoteca, presenta una grande scultura in loop, una “nuova pista”. Julius von Bismarck, allestisce una spettacolare installazione sospesa nello spazio all’interno dell’iconica Rampa Sud. Alicja Kwade presenta un’opera dedicata alla misurazione del tempo, evocando il ruolo centrale che aveva nella fabbrica e nello spazio pubblico della città.

 

Per info: https://www.pinacoteca-agnelli.it/

Chiara Gallo

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