Una lettera partita da Palazzo Birago all’indirizzo di tre destinatari: la Ministra federale tedesca degli Affari Esteri Annalena Baerbock, l’Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania presso Ambasciata di Roma Hans-Dieter Lucas e la Presidente del Goethe-Institut Carola Lentz. Così la Camera di commercio di Torino, sulla scia di quanto già fatto dal Comune di Torino e in linea con le rimostranze avanzate da numerose aziende del territorio, scende direttamente in campo per scongiurare la chiusura del Goethe-Institut presente a Torino fin dal 1954.
“Il Goethe torinese è il più antico istituto di cultura tedesca in Italia e il secondo al mondo. In 70 anni di attività ha avviato significative relazioni non solo con il mondo accademico, ma anche con quello imprenditoriale, attraverso corsi di formazione per manager, funzionari e dipendenti che hanno sempre garantito l’acquisizione delle certificazioni necessarie – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Un’eventuale chiusura dell’istituto andrebbe a indebolire un solido dialogo decennale e renderebbe tutta la nostra comunità culturale ed economica più povera: per questo ci siamo attivati per provare a scongiurare una decisione così drastica”.
Primi destinatari del provvedimento, annunciato un mese fa, sono stati i dipendenti della scuola e tutti gli studenti iscritti all’anno accademico 2023/2024. Ma la preoccupazione nel torinese si è immediatamente diffusa tra numerosi operatori del territorio anche piemontese e valdostano, che in questi decenni hanno potuto beneficiare dei sevizi di eccellenza dell’istituto.
La Germania è il secondo mercato di sbocco per le merci piemontesi. Nei primi nove mesi del 2023 le esportazioni piemontesi verso la Germania hanno raggiunto i 4,8 miliardi di euro, in crescita del 23% rispetto allo stesso periodo del 2022. Per la sola provincia di Torino l’incremento è stato ancora più significativo (+46%) con un valore delle esportazioni che ha raggiunto i 2,4 miliari di euro.