La chirurgia plastica ha origini antichissime e deriva da “plastikos” che in greco significa modellare. Sapersi mantenere all’altezza del proprio tempo, agili, in forma e belli, è l’imperativo che questa società frenetica, incalzante, anticipante, ci chiede a noi tutti. Il trascorrere del tempo, il decadere della prestanza e possenza fisica, sono vissuti come un fatto riduttivo, perché il tempo ci chiede di continuare ad essere belli, ricettivi, aggiornati e in forma nell’animo e nel corpo.
Ecco che la chirurgia plastica e, oggi più che mai la medicina estetica, sono chiamati a rispondere a un maggior numero di richieste di correzioni chirurgiche e di necessari restauri al viso e al corpo, per poter invecchiare in bellezza. Questo colpo di accelerazione di richieste ha stimolato progressi incredibili per attenuare i segni dell’invecchiamento sul viso, per rimodellare il proprio corpo, per ridisegnare una bocca nuova o per ridare forma ad un seno spento.
Dobbiamo ricordarci però che le moderne problematiche estetiche hanno legami sempre più stretti con tutte le scienze che si occupano dell’organismo umano, sia in condizioni di normalità, sia nei suoi inestetismi o alterazioni.
Biologia, endocrinologia, genetica, chirurgia plastica e medicina estetica costituiscono oggi il punto di riferimento e di contatto per qualunque specialista che operi nel mondo della bellezza.
La chirurgia estetica e la medicina estetica sono due discipline che si occupano di migliorare l’aspetto fisico, ma operano in modi diversi. Intanto occorre fare una chiara distinzione tra chirurgia plastica ricostruttiva e chirurgia estetica: nel primo caso si occupa di ricostruire ad esempio malformazioni congenite, traumi o tumori; mentre l’altra branca della chirurgia plastica viene definita estetica perché si occupa di risolvere i problemi estetici legati o a difetti strutturali, quali la forma del naso o il volume del naso o a difetti di invecchiamento.
Nella chirurgia estetica l’analisi del difetto tiene conto di molti fattori, quali l’età, lo stato della pelle, lo stile di vita e così via e per la loro risoluzione si ricorre alla chirurgia per modificare ed eliminare in modo definitivo il difetto fisico della persona con un periodo post operatorio, necessario alla guarigione.
La medicina estetica invece non necessita di operazioni chirurgiche e l’invasività dei trattamenti è bassissima. Si occupa di contrastare o rallentare gli effetti dell’invecchiamento e gli inestetismi con trattamenti minimamente invasivi che devono essere ripetuti nel tempo per mantenerne i risultati.
Non esiste una risposta giusta o sbagliata per entrambi i campi.
La variabile sta solo nel difetto da correggere e nella volontà del paziente di sottoporsi ad un intervento per risolvere definitivamente, oppure a più trattamenti obbligatoriamente ripetuti nel tempo, per mantenere i risultati raggiunti.
Nel titolo parliamo di F.LI.R.T. acronimo ideato dal Dott. Furio Ferrari, chirurgo plastico e ricostruttivo, nel 1995, agli albori della diffusione della medicina estetica. La parola Face Light Rejuvenation Treatment annuncia il nascere della grande alleanza della chirurgia plastica con la medicina estetica, che, con i suoi trattamenti, ad esempio, può mantenere a lungo nel tempo i benefici di un lifting e migliorarlo.
Parliamo quindi di un ruolo della medicina estetica, anche di medicina preventiva, per mantenere i risultati della chirurgia estetica del “per sempre”.
Rivolgiamo alcune domande a due diversi specialisti come il Dott. Luciano Contaldo, specializzato in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica, con studio a Torino, Salerno e Napoli, e al Dott. Massimiliano Giuliano, medico estetico, con studio a Torino e Milano.
Dott. Contaldo la chirurgia estetica ha vissuto uno sviluppo rapidissimo negli ultimi decenni: quali sono i requisiti su cui basarsi per scegliere lo specialista giusto?
“La chirurgia estetica può dare ottimi risultati, a patto che venga praticata da specialisti abili ed esperti, e non da improvvisati “maghi del bisturi”. Evitare i chirurghi che applicano prezzi stracciati, che “enfatizzano” troppo sui social, che amano farsi pubblicità in televisione, piuttosto che mostrare la qualità e l’eccellenza del loro lavoro e dei loro risultati.
Anche l’intervento chirurgico più semplice richiede la presenza di uno specialista che possieda alle sue spalle un solido bagaglio di esperienze teoriche e pratiche di problemi ricostruttivi. Lo specialista deve prendere in considerazione qualsiasi elemento e dettaglio per ottenere il massimo risultato possibile, riducendo al minimo, se non azzerando, i rischi dell’intervento.
Oltre questa rigorosa preparazione, occorre avere una profonda conoscenza della biologia dei tessuti e delle metodiche, per poter ottenere risultati quantomeno accettabili. L’ obiettivo della chirurgia estetica è perentoriamente quella di migliorare una certa situazione anatomica, perlopiù da un punto di vista squisitamente estetico (con tutte le sue implicazioni psicologiche).
Il concetto base su cui deve riferirsi il chirurgo, ogni volta che decide di sottoporre ad un intervento di chirurgia estetica un paziente, è che il “gioco deve valere la candela”. Già in sede pre operatoria, cioè durante la visita, deve essere certo di poter ottenere un risultato quantomeno migliore della situazione presentata dal paziente.
Io eseguo sempre visite approfondite per verificare, con lo stesso paziente, la possibilità di riuscita del risultato cercato.
Informo il più dettagliatamente possibile sui minimi particolari dell’intervento, sulla durata del post operatorio e di cosa fare a casa, e le eventuali complicanze legate ad ogni tipo di intervento.
Un vero professionista deve saper dire di “no” quando ci sono situazioni dannose per la salute del paziente o quando si è sicuri che il risultato dell’intervento non potrebbe essere apprezzabile. La bravura del medico e la riuscita dell’intervento stanno infatti nell’individuare l’origine dell’imperfezione e di intervenire nel punto esatto.”
Dott. Giuliano come ci si approccia ad un paziente che richiede trattamenti di medicina estetica per migliorare il proprio aspetto fisico o come pratica antiaging?
“La mia risposta è il frutto di un’esperienza ormai decennale in questo settore. I trattamenti medico estetici, per viso e corpo, sono studiati per migliorare l’aspetto e l’equilibrio psico fisico di una persona. Il medico specializzato suggerisce un trattamento estetico solo dopo un colloquio approfondito con il paziente e un’analisi accurata dello stato di salute.
Deve capire quale risultato ci si aspetta e dopo quanto tempo. E’ fondamentale far capire al paziente le reali aspettative del trattamento estetico in base al risultato richiesto. Dopo aver individuato i trattamenti richiesti che potrebbero soddisfare le esigenze del paziente, non si può procedere però, senza verificare se l’intervento e la terapia siano compatibili con lo stato di salute del paziente.
Una volta determinata la sicurezza dei trattamenti estetici progettati sulle esigenze del paziente, si prepara un calendario di appuntamenti e il numero idoneo di sedute per il raggiungimento dei risultati concordati con il paziente.
Fra i trattamenti più diffusi ci sono i filler labbra, anzi meglio, le “russian lips”, ovvero la tecnica russa del filler, che dona labbra alte e piatte, con l’arco di Cupido molto accentuato, il botox, la biorivitalizzazione e i filler di acido ialuronico. Per questi tipi trattamento e anche per gli altri, è importante rivolgersi a medici estetici di esperienza che adattino il prodotto al paziente e non viceversa, che usino prodotti autorizzati e che svolgano la loro attività in strutture qualificate.
La medicina estetica abusiva può essere pericolosa come il rincorrere prezzi stracciati al ribasso.”
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