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Eventi | 23 novembre 2023, 09:13

La storia e le storie di Barriera prendono vita nel cuore culturale del quartiere: il teatro Marchesa

Venerdì 24 novembre lo spettacolo di Gianni Bissaca, che racconta: "Porto in scena i personaggi, ma anche le incredibili vicende, che hanno reso questa zona ciò che è oggi". Musiche da vivo di Costanza Diotima Bellugi

La storia e le storie di Barriera prendono vita nel cuore culturale del quartiere: il teatro Marchesa

"Barriera porta con sé la memoria industriale torinese e italiana del ‘900 insieme alla memoria dell’immigrazione interna ed esterna: prima i veneti, poi i meridionali, poi gli extracomunitari…tutti sempre in cerca di un lavoro e di una condizione di vita migliore". Parole di Gianni Bissaca, attore e protagonista dello spettacolo che domani, venerdì 24 novembre, porterà in scena la storia e le storie di uno dei quartieri storici e più caratteristici di Torino: Barriera di Milano.

I personaggi e le vite delle persone ordinarie e straordinarie che vissero in questo quartiere alla periferia Nord di Torino prenderanno vita dalle parole di Bissaca, nella cornice della sala teatrale che è proprio nel cuore di Barriera: il Teatro Marchesa. Lo spettacolo, "La Barriera", è ideato dallo stesso Gianni Bissaca e da Christian Nasi e vede in scena anche Costanza Diotima Bellugi, a cui sono affidate le musiche (dal vivo).

Bissaca, come inizia la storia di Barriera?

Barriera è il vero quartiere operaio di Torino, dove si formarono le prime ditte artigianali. Mirafiori è arrivata dopo, con la Fiat, ma erano fabbriche isolate. In Barriera quello spirito operaio era il vero imprinting di tutto il quartiere. Ed è questa la Barriera che vogliamo raccontare, con tutti i suoi cambiamento nel corso del tempo, partendo da quel lontano 1849 quando l'allora sindaco di Torino, tale De Margherita, chiese al Governo l'autorizzazione a riscuotere dazi sui generi di consumo da parte della città: nasceva così la 'barriera del dazio', e Torino iniziò la costruzione delle necessarie mura che separavano la città dalla campagna. Fuori dalla barriera daziaria, tutto costava meno: dalle case ai beni di prima necessità. Per questo nel quartiere iniziarono ad arrivare i primi immigrati, dalle campagne e dalla Lombardia.. Una storia che evidentemente si è poi ripetuta nel tempo.

Chi sono i personaggi di Barriera?

La nostra idea è di raccontare Barriera attraverso la sua storia, ma anche attraverso le storie delle persone, di personaggi particolari, di chi ha vissuto in queste strade. Racconto Barriera attraverso la guerra e in questo posso citare Gino Belluzzo e Irlanda Fabbris, che hanno vissuto qui fin da giovani e fino alla fine delle loro vite, da anziani. Loro sono stati i protagonisti del mio precedente lavoro su Barriera, l'anno scorso: "La guerra di Gino", un podcast di Raiplay Sound dove raccontavo la loro vita, la loro casa di via Lauro Rossi dove oggi c'è una pietra d'inciampo, la loro lotta partigiana, da cui è nato poi un piccolo spettacolo. Ma poi racconto anche del boom del dopoguerra, con la grande immigrazione prima dal Veneto e poi dal Sud, con il quartiere che cambia ogni volta look, anticipando i cambiamenti più importanti dell'intera Città. Nel racconto non ci sono però solo personaggi positivi: penso per esempio alla banda Cavallero degli anni 70... Ognuno di loro però ha lasciato un segno nella Barriera.

Cosa è Barriera oggi?

Quello che dallo spettacolo lasciamo fuori è proprio la Barriera di oggi, perché il discorso si fa più impegnativo e allora abbiamo deciso di lasciarlo al dibattito del pubblico. Non è dal palco che si possono dare indicazioni.

Ci dica cosa è per lei, allora

Difficile dirlo, perché non ci vivo e non ci ho mai vissuto. Senza dubbio è molto bello quello che hanno fatto gli amici di Choròs nel tenere aperto un teatro in un quartiere così problematico, dove è difficile coinvolgere nel teatro una serie di abitanti con problemi molto grossi e per cui il teatro è senza dubbio all'ultimo posto nella scala delle urgenze. Eppure l'iniziativa di Choròs è positiva e coinvolge fortemente i residenti: la cultura è la strada per uscire da certe problematiche.

Ci andrebbe a vivere?

Per certi versi sì, ha dei punti molto vivi, interessanti. Non sembra di vivere in Europa. É la bellezza dalla mescolanza di culture e lingue diverse; c'è una grande ricchezza di storia e di esperienze. D'altra parte c'è il problema che tutto questo va gestito e purtroppo mi sembra che da molti anni gli interventi nel quartiere siano stato molto limitati.

 

"LA BARRIERA"
Teatro Marchesa, corso Vercelli 141, venerdì 24 novembre ore 21, tel. 3451445550, mail infochoroscomunita@gmail.com, web www.choroscomunita.com

Daniele Angi

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