A quasi due anni dall'inizio del suo mandato, Davide Quadrio traccia un bilancio sull'andamento del Mao.
"Sono molto contento della dinamicità che abbiamo avuto in questo ultimo anno - spiega il direttore del Museo dei Arte Orientale -. Abbiamo coinvolto tantissimi giovani con tanti interessi".
Quest’anno a varcare le porte d'ingresso del Museo sono stati 100 mila visitatori, stabili rispetto al 2022.
Punto di forza del Mao da quando è direttore è stato quello delle collaborazioni con altre realtà, come è andata finora?
"Abbiamo organizzato collaborazioni con il Conservatorio, con la Veneria Reale, da ultimo con la Fondazione Merz. Sono interazioni importanti che dimostrano il desiderio di lavorare insieme. Con il Conservatorio abbiamo lavorato al libro della mostra Sonic Blossom, realizzato con gli studenti all'interno del Museo, qualcosa che non era mai successo prima".
Durante la presentazione del rinnovato piano Giapponese, ha parlato di novità per il 2024, quali sono?
"A gennaio in collaborazione con il Conservatorio poteremo in museo due pianoforti che saranno usati random da Eric Battaglia. L'idea per i prossimi sei mesi è poi di lasciarli a disposizione degli studenti che, previa iscrizione, potranno suonare questi due strumenti quando vorranno. A maggio, ospiteremo alcuni monaci tibetani che si realizzeranno la tradizionale cerimonia del mandala di sabbia".
Sono previsti interventi anche sulla collezione?
"Nel 2024, sicuramente lavoreremo poi sugli interventi continui all’interno del museo. Sempre a gennaio infatti presenteremo la collezione tibetana completamente rinnovata con nuove luci e contenuti nuovi. Riproporremo in questo contesto i restauri dal vivo con Luigi Fieni, utilizzando una combinazione tra restauro moderno e quello della tradizione orientale. Procederemo con gli interventi per l'accessibilità grazie ai soldi del Pnrr. Infine, lavoreremo anche sulle collezioni della sezione cinese verso giungo e inaugureremo uno spazio dedicato alla Korea, un'iniziativa che non era ancora stata fatta".
Questo è stato un anno in cui si sono cercati diversi fondi per realizzare gli interventi di rinnovo?
"A fine 2024 avremo un Mao completamente ribaltato, come direttore mi sono impegnato molto per trovare i fondi necessari e ora li abbiamo".
Qual è il suo obiettivo per il Mao?
"Ciò che mi interessa e sui cui stiamo lavorando è di posizionare il Museo nel mondo. Abbiamo avuto i primi risultati già durante Artissima, rappresentanti delle migliori gallerie dell'arte orientale sono passati a visitarci, sanno che esistiamo. Far conoscere il Mao, renderlo noto al pubblico è la cosa più importante. Dopo si può pensare al resto".