Si scalda il clima politico in vista dell'arrivo a Chiomonte di Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e storico sostenitore di un'opera che - fin dalla prima progettazione - ha creato grandi divisioni, stimolando la nascita del fronte oppositore dei No Tav.
La partecipazione ad Atreju
Quella di domani sarà una giornata in cui sarà inaugurato il cantiere che segna l'avvio dei lavori per il tunnel di base che collegherà Torino e Lione (fin qui si è lavorato alla discenderia che, a regime, sarà usata come tunnel tecnico e di servizio alla grande infrastruttura). E il vicepremier del governo Meloni conferma la sua presenza in val di Susa. Lo ha fatto partecipando ad Atreju, la kermesse organizzata da Fratelli d'Italia: "Sarò in Piemonte, domani. E non saranno quattro anarchici a fermare la Tav e il governo di centrodestra", ha detto Salvini, riferendosi a "qualche anarchico che qualche centro sociale che ha sfidato il Governo per bloccare le grandi opere".
La risposta di Rifodazione Comunista: "Salvini non benvenuto"
Ma il ping pong, come da anni a questa parte, non si può certo fermare in questo momento. E alle parole del leader della Lega risponde Fausto Cristofari, segretario provinciale di Torino del Partito di Rifondazione Comunista. "I 'delinquenti del no', come li definisce Salvini, sono in realtà l'intera Valle, che esprime insieme il rifiuto per tutte le devastazioni di cui Salvini si fa sostenitore". E aggiunge: "Per la popolazione della Val di Susa Salvini non e' il benvenuto e non mancherà di farglielo notare con il dovuto clamore".
A Chiomonte mancherà la Uil
Non ci sarà FenealUil Piemonte, che diserterà la cerimonia di avvio lavori del tunnel di base Torino-Lione. "Ringraziamo Telt e Uxt per l’invito, ma la Federazione Regionale e Territoriale non hanno ritenuto di partecipare. Questo è un momento particolarmente difficile perché viene messo in discussione il diritto allo sciopero ed è stato di fatto smantellato il Codice degli Appalti e temiamo che ciò possa comportare difficoltà nella prosecuzione dell’opera, strategica per tutta l’Italia".
"Soprattutto non ci saremo perché non ci sono i lavoratori ‘storici’ del cantiere, gli operai della Val di Susa che tanto hanno contribuito al vero avvio dell’opera e che soltanto dopo una dura protesta del sindacato verranno nuovamente assunti nei prossimi mesi dal consorzio che ha iniziato a gestire il nuovo appalto e che ora trascorreranno le feste da disoccupati (Naspi). Una cerimonia dovrebbe essere una festa, ma in questo caso manca chi ha reso possibile questa ricorrenza".
"Noi non festeggeremo, ma saremo a Torino, in via Genova, a ricordare i tre operai morti due anni fa nel crollo di una gru", dicono Giuseppe Manta, Tiziana Del Bello, e Claudio Papa.