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Economia e lavoro | 19 gennaio 2024, 07:00

Parigi vuol rischiare un’escalation con Mosca e invia a Kiev missili a lunga gittata

Il presidente francese Macron ha annunciato che fornirà a Zelensky almeno 40 missili aria-terra SCALP-EG e centinaia di bombe

Parigi vuol rischiare un’escalation con Mosca e invia a Kiev missili a lunga gittata

Il presidente francese Macron ha annunciato che fornirà a Zelensky almeno 40 missili aria-terra SCALP-EG e centinaia di bombe. Ha anche detto che a febbraio andrà a Kiev per concludere un accordo sulla sicurezza bilaterale. Secondo lui, le prossime decisioni che verranno prese a livello di vertici europei dovranno essere finalizzate a impedire una vittoria russa. Zelensky ha tanto insistito per farsi dare dagli alleati occidentali i mezzi per riprendere il controllo dei cieli ucraini. Gli hanno dato i sistemi di difesa anti-aerea, che non sono bastati a fermare artiglieria e missili ad alta precisione russi. Gli hanno promesso i caccia da combattimento F-16, ma le consegne tardano e i piloti vanno ancora addestrati adeguatamente. Ma Zelensky continua a insistere per avere armi e finanziamenti. Kiev aveva già in dotazione i missili SCALP, così come gli Storm Shadow britannici, ma adesso i francesi concederanno quelli a lungo raggio. Come riferisce il sito Strumenti Politici, si pone quindi il problema del rischio di escalation, perché gli ucraini potrebbero colpire in profondità il territorio russo e provocare una reazione più forte di quanto temano in Europa. L’esempio francese mette pressione agli indecisi e a coloro che per motivazioni politiche e di buon senso non volevano accelerare gli eventi bellici. Ma a Strasburgo alcuni eurodeputati si indignano perché i Paesi membri hanno diminuito l’afflusso di aiuti militari per Kiev e in Germania l’opposizione invoca la fornitura dei missili Taurus, con gittata e poternza maggiore rispetto agli SCALP francesi. Il cancelliere Scholz ha risposto agli appelli chiedendo anzitutto che i Paesi UE avanzino le loro proposte concrete entro il 1° febbraio per poi discuterle e valutare i prossimi aiuti.

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