“Quando e come la Regione intende dare avvio alla Casa di comunità hub già prevista dal Pnrr nell’ex ospedale Valdese di Torino”. Questa la domanda alla Commissione sanità, presieduta oggi da Andrea Cane, di Anna Borgna, Silvana Ranzato e Anna Ianniello, rappresentanti dell’associazione Donne in difesa della società civile e fra le firmatarie di una petizione popolare in merito, audite questa mattina.
“La petizione, che ha raccolto oltre mille firme, è stata consegnata alla Regione nel dicembre 2022, ma non abbiamo ricevuto ancora risposta”, ha riferito Anna Borgna, prima firmataria del documento.
“La nostra associazione ritiene che la presenza della Casa di comunità hub andrebbe a colmare un importante deficit di servizi sanitari sul territorio, sia attraverso i poliambulatori sia con la presenza di medici di pronto soccorso 24ore al giorno”, ha affermato Ranzato. “Vorremmo sapere in che modo la Regione intende usare i fondi propri e quelli nazionali. C’è una forte attesa di questa struttura da parte della popolazione del quartiere”, ha aggiunto Ianniello.
Cane, anche su sollecitazione di Francesca Frediani (Misto-Up) che ha chiesto l'inoltro del documento ai consiglieri, si è impegnato a promuovere una risposta da parte dell’assessorato alla Sanità.
Su richiesta di Daniele Valle (Pd) è stato inoltre precisato che fra i principali servizi la casa di comunità dovrebbe prevedere équipe multi professionali, la presenza medica 24 ore 7 giorni su 7, anche attraverso l’integrazione della continuità assistenziale e la presenza infermieristica 12 ore 7 giorni su 7.
In risposta a una serie di domande poste da Monica Canalis (Pd), le audite hanno poi sottolineato l’importanza di disporre all’interno dell’hub di un’integrazione fra servizi sanitari e sociali, in un quartiere composto da molti anziani, prevalentemente donne e con reddito basso. Ritengono fondamentale anche il coinvolgimento delle associazioni di volontariato e l’attivazione di servizi di salute mentale, con attenzione alle fragilità degli adolescenti.
Violenza economica di genere e Iesa
La Commissione ha poi svolto, in seduta ordinaria, le prime determinazioni sulla Pdl 294, Norme per il contrasto alla violenza economica mediante l'educazione finanziaria e misure di sostegno economico a favore delle donne che subiscono violenza di genere. Modifiche alla legge regionale 4/2016, presentata dal primo firmatario Raffaele Gallo (Pd).
Si è fissato per lunedì 5 febbraio il termine per le consultazioni on line dei soggetti interessati e individuato Gallo (Pd), Silvio Magliano (Moderati) e Francesca Frediani (Misto-Up) quali relatori di minoranza e Sara Zambaia (Lega) quale relatrice di maggioranza in Aula.
Nell’illustrare il provvedimento Gallo (Pd) ha sottolineato “la mancanza, a livello nazionale, della definizione di violenza economica di genere, che può in taluni casi essere preliminare alla violenza fisica o psicologica”.
La Commissione ha, infine, svolto la discussione generale sulla Proposta di legge 290, Norme per il riconoscimento e la valorizzazione in ambito regionale di progetti di inserimento eterofamiliare supportato di adulti (Iesa), primo firmatario Alessandro Stecco (Lega), che ha annunciato la presentazione di alcuni emendamenti, alla luce di quanto emerso nel corso delle audizioni svolte.