Trasporti insufficienti, collegamenti deboli con il centro e una rete verde ampia ma spesso trascurata. I cittadini di Mirafiori Sud esprimono le loro opinioni sul quartiere. Lo hanno fatto mercoledì sera al centro di protagonismo giovanile di strada delle Cacce, laboratorio per un nuovo incontro del ciclo “Voci di quartiere”, l’iniziativa promossa da Città di Torino e Urban Lab per ascoltare direttamente dai cittadini le necessità e le aspettative sul futuro di Torino. In vista del nuovo piano regolatore - che sostituirà quello in vigore da oltre trent’anni - l’obiettivo è raccogliere idee e bisogni da trasformare in linee guida concrete per la città di domani.
Oltre 500 interviste
Secondo i dati raccolti in questi mesi, con oltre 500 interviste e questionari digitali, i residenti di Santa Rita, Mirafiori Nord e Sud descrivono un quartiere verde, pulito e ricco di servizi, ma esprimono un grado di soddisfazione medio (3 su 5) per la qualità della vita. Il giudizio sulla cultura, su parchi e giardini sale a (circa) 4 su 5, ma resta forte la lamentela per spazi non attrezzati o poco valorizzati. Ciò che preoccupa è ancora una volta la questione dei collegamenti con il centro città.
I nodi
"Abbiamo parchi, ma spesso senza panchine, giochi, illuminazione", racconta un abitante. "E se non hai l’auto, spostarsi è difficile". Il tema della mobilità è infatti tra i più critici: molti lamentano un servizio di trasporto pubblico insufficiente, che alimenta una percezione di isolamento rispetto ad altre zone. Non è un caso che recentemente la Circoscrizione 2 si sia seduta a un tavolo con il Comune di Torino per discutere il futuro delle linee 14 e 63 del Gtt. Anche l’offerta abitativa non soddisfa pienamente: il voto medio è di 3,5 su 5, con lamentele per i prezzi ritenuti troppo alti rispetto alla zona, con la necessità di ampliare l'offerta per giovani e studenti.
La cultura
Assenza di luoghi di incontro e carenza di presidi culturali. Per i cittadini la rete dei servizi primari è giudicata carente. "Mancano spazi dove i ragazzi possano crescere e fare comunità", è uno dei commenti raccolti. Dopo l'introduzione di Chiara Lucchini, responsabile Sviluppo Territoriale di Urban Lab, ci ha provato l'assessore all'Urbanistica di Palazzo Civico, Paolo Mazzoleni, a fare il punto della situazione. “Il piano regolatore attuale ha 30 anni e 330 varianti. Non può più rispondere alle sfide di oggi - così Mazzoleni -. Per questo abbiamo iniziato a consultare associazioni, sindacati e cittadini con 'Voci di quartiere'. È un’occasione per ridefinire il futuro della città, ascoltando chi la vive ogni giorno”.
L’assessore ha ricordato come molti cambiamenti siano già in atto: tra Pnrr e fondi europei, Torino sta investendo su scuole, biblioteche, mercati e mobilità. Tra i progetti citati: 33 scuole riqualificate con 10 milioni di euro, 4 centri giovanili rinnovati (2 milioni), 28 milioni per le biblioteche di quartiere, la futura Linea 2 della metropolitana. “Le informazioni raccolte non saranno tutte traducibili in atti concreti - ha ammesso Mazzoleni – ma saranno comunque utili per orientare la visione e fissare le priorità. Vogliamo una città dove lo spazio pubblico torni a essere luogo di incontro, crescita e bellezza”.
"Responsabili del nostro futuro"
All'incontro presente anche il presidente della Circoscrizione 2, Luca Rolandi, oltre ai consiglieri Stefania Pisano (Pd), Gian Marco Moschella (Lega) e Juri Bossuto (M5s). Oltre al consigliere comunale del Pd, Vincenzo Camarda. "Mirafiori sud subisce (mai verbo fu più giusto) la più grande deindustrializzazione della Città - ha aggiunto Camarda -.
La Fiat (chiamiamola per nome maggiormente conosciuto) c'è sempre meno con annessa e consecutiva carenza di residenti (sempre più anziani) e quindi di servizi. Dopo 30 anni come amministrazione comunale abbiamo la responsabilità di disegnare e costruire insieme un nuovo futuro: si chiama Piano Regolatore".