Torino si prepara a superare l'esame di cinese. A poche ore dall'indiscrezione che vorrebbe a Mirafiori la produzione di un modello elettrico del partner orientale di Stellantis, infatti, a Palazzo civico si è tenuto il tavolo automotive, alla presenza del Gruppo automobilistico, ma anche delle sigle datoriali, della Regione e dei sindacati. La parola d'ordine? Competitività.
Mettere in fila gli elementi competitivi, ma non diritti e salari
"Il tema Cina non è stato affrontato perché non ci sono ancora elementi - ha precisato il sindaco, Stefano Lo Russo - e come amministratori possiamo fare solo quel che è in nostro potere a livello urbanistico. Ma come comunità allargata vogliamo mettere in fila tutti gli elementi competitivi che possano renderci più appetibili rispetto ad altri territori. Anche se - e di questo ne vado orgoglioso - non potremmo mai esserlo su diritti e salari dei lavoratori ed è un bene".
E prosegue descrivendo una situazione con luci, ma anche ombre: "Abbiamo discusso per condividere la situazione degli investimenti Stellantis a Torino e provincia. È stata confermata la centralità della città per il tema dell'economia circolare, ma anche del green, del centro stile, dell'ingegneria. Ma è stata confermata anche la difficoltà per la stagnazione del mercato dell'auto elettrica, soprattutto in Italia dove con il 2,1% siamo fanalino di coda europeo".
"Questo ha un effetto su tutti i produttori di auto e non solo Stellantis - aggiunge il sindaco - ed è evidente che la domanda può essere stimolata da modelli competitivi, ma anche incentivi all'acquisto".
Verso un documento condiviso
Lo Russo ha poi fissato il traguardo di questo cammino collettivo iniziato oggi in Comune. "Abbiamo condiviso di elaborare un documento che possa essere presentato ai tavoli del Governo per sintetizzare le esigenze del territorio e per trasformare le difficoltà in opportunità, anche se sappiamo di scontare problemi di competitività a cominciare dalle infrastrutture. Vogliamo impegnarci anche in questo per garantire sviluppo e lavoro".
La domanda al Governo
C'è però anche una frecciata al Governo Meloni, da parte del sindaco. "In un tavolo strategico per lo sviluppo che parte dall'automotive, ma può estendersi oltre vanno coinvolti anche altri attori come banche e fondazioni. Vi rivedremo presto e partiranno tavoli di lavoro per definire priorità e quindi una piattaforma da porre al Governo del Paese. Ma avrei piacere di sapere se il Governo ci crede o meno in questa transizione verso l'elettrico. Perché questo fa la differenza".
Tronzano: "Siamo attrattivi, non si capisce perché andare via"
A rappresentare la Regione c'è l'assessore alle Attività produttive, Andrea Tronzano: "Lavoriamo anche con il sistema del credito per dare fiato al mondo dell'auto, ma se il Piemonte è sesto nella graduatoria per l'attrattività, non si capisce perché Stellantis debba andare via".
"Qui c'è tutto ciò che si può cercare per la storia e l'ingegneria dell'auto. Se si risolve il tema competitivo territoriale non ai capisce perché non si debba fare auto qui".
La conferma di Stellantis: "Investiamo su Mirafiori"
Soddisfazione viene espressa da Stellantis, con una nota ufficiale: "Positivo e costruttivo l’incontro che si è svolto oggi a Torino, presso Palazzo Civico, in occasione del quale sono state ribadite da parte del Gruppo le iniziative avviate nel comprensorio di Mirafiori che supportano in modo importante il piano strategico Dare Forward 2030".
"L'Azienda ha infatti investito diversi miliardi di euro nelle attività italiane per nuovi prodotti e siti produttivi, tra cui la gigafactory di Termoli, il Battery Technology Center, il Plant per il cambio elettrificato eDCT e l’Hub di Economia Circolare. Tra l’altro, gli ultimi tre tutti realizzati a Mirafiori. È un dato di fatto innegabile, nonostante si continui a dire che Stellantis non fa investimenti".
Con gli incentivi, riparte la 500 elettrica
Non solo, la nota prosegue confermando come Stellantis sia convinta, "ed ha i piani per farlo, che con l’avvio del nuovo piano incentivi italiano ci sia la possibilità di aumentare la produzione a Mirafiori della 500 elettrica, riportandola a numeri che gli spettano per il gioiello che è. Così come il futuro di questa iconica vettura elettrica, e le sue naturali evoluzioni che arriveranno nell’ambito del Piano strategico Dare Forward 2030, sarà sempre legato alla città di Torino che va considerata come la Casa della 500".
Su Maserati: frenata per il mercato cinese
Per Maserati, dice ancora Stellantis, le situazioni hanno delle sfumature diverse. "Purtroppo, il calo del mercato cinese, che rappresenta uno dei mercati principali del marchio Maserati con il 21% delle vendite globali, ha influito notevolmente sul marchio del Tridente. L’obiettivo è di recuperare con le vetture GranTurismo e GranCabrio del programma elettrico Folgore, due modelli prodotti a Mirafiori".
In sintesi, Stellantis "è più che mai convinta che se ogni stakeholder farà la sua parte, in modo concreto e proattivo, l’Automotive nazionale, e torinese in particolare, potrà tornare a recitare il ruolo che si merita in un panorama europeo sempre più incerto ma che deve avere nell’Italia e nelle sue politiche industriali un esempio a cui guardare".
I dubbi dei sindacati
"Abbiamo manifestato tutte le nostre preoccupazioni sull'uso della cassa integrazione, ma anche sul ricambio generazionale in fabbrica. Nulla è uscito sul fronte della joint venture. Per ora il nostro giudizio è interlocutorio", dice Gianni Cortese, segretario generale Uil Torino. E Gabriella Semeraro (segretaria Cgil Torino): "In una visione futura il percorso proposto va anche al di là del tema Stellantis. Ma su Stellantis e col tavolo nazionale c'è un'emergenza. Spesso la narrazione non coincide con la realtà. Chiediamo chiarezza. Sulla cassa integrazione c'è preoccupazione. Torino è orgoglio dell'automotive e del Made in Italy italiano".
Domenico Lo Bianco, per Cisl, conclude dichiarando: “Abbiamo registrato un atteggiamento prudente da parte dell’azienda che ha solo ribadito la volontà di continuare ad investire anche a Torino, ma non ha fornito risposte sul possibile nuovo produttore cinese nel capoluogo regionale. Siamo quindi moderatamente soddisfatti. È solo l’inizio di un percorso importante. Non si è scesi nei dettagli. Ribadiamo la necessità di salvaguardare l’attività manifatturiera di Mirafiori e non solo le alte competenze”.
La consigliera di Città metropolitana di Torino delegata allo sviluppo economico Sonia Cambursano condivide la preoccupazione per la cassa integrazione a Mirafiori espressa dai sindacati, oltre a chiedere un cambio di passo e un cronoprogramma di azioni concrete per il territorio. Il sindaco Lo Russo ha dato mandato a Gianna Pentenero per il Comune di Torino e alla stessa Cambursano per la Città metropolitana di scrivere una piattaforma da condividere con gli interlocutori del tavolo per ripartire dai risultati positivi del protocollo 2022 con Stellantis che ha definito Torino come hub dell’economia circolare.