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Economia e lavoro | 30 aprile 2025, 15:48

Mirafiori, l'allarme dei i sindacati metalmeccanici sul rinnovo del contratto: "Senza trattativa, aumenteranno gli scioperi"

I rappresentanti dei lavoratori ascoltati dal Consiglio comunale che prepara un documento a favore delle trattative. Fiom: "A Torino dobbiamo produrre almeno 200 vetture e assumere giovani"

Mirafiori, l'allarme dei i sindacati metalmeccanici sul rinnovo del contratto nazionale

Mirafiori, l'allarme dei i sindacati metalmeccanici sul rinnovo del contratto nazionale

Meno uno al Primo Maggio e i sindacati dei metalmeccanici continuano il loro impegno per arrivare al rinnovo del contratto nazionale, fermo dalla fine dello scorso anno. I rappresentanti dei lavoratori di Mirafiori, dopo aver già proclamato 32 ore di sciopero, hanno fatto il punto di fronte alla Commissione lavoro del Consiglio Comunale.

Lazzi: "Una situazione senza precedenti"

"Siamo in una situazione che per i metalmeccanici non ha precedenti" ha spiegato Edi Lazzi, segretario generale di Fiom CGIL Torino e provincia. A fare la differenza rispetto al passato è la proposta da parte di Federmeccanica di una propria piattaforma - cioè la base da cui partire per scrivere insieme il contratto definitivo, dopo una fase di trattative - quando solitamente questo primo passo spetta ai sindacati.

"Anche negli anni passati i rinnovi dei contratti sono stati difficili - ha proseguito Lazzi - mentre quest'anno Federmeccanica ha deciso di chiudersi e di fatto non c'è nemmeno una trattativa. È una posizione incomprensibile visti i tempi che stiamo affrontando, c'è bisogno di raggiungere un accordo. Federmeccanica vuole distruggere i lavoratori, ma devono sapere che non si faranno distruggere. Gli scioperi aumenteranno di intensità e questo scontro dai luoghi di lavoro arriverà alle città. Vogliamo evitare di arrivare a estremizzazioni".

Da qui la richiesta di aiuto alle istituzioni: "Vorremmo arrivare a un documento del Consiglio comunale di Torino che invita le parti ad aprire la trattativa".

Cutrì: "Non si possono cambiare le regole"

"Le regole nel nostro Paese - ha commentato il segretario generale della FIM Cisl Torino Canavese, Rocco Cutrì - dicono che i sindacati hanno il potere di aprire la piattaforma di confronto, non importa se c'è vicinanza o lontananza delle posizioni. Oggi siamo qui per chiedere il vostro supporto per dire a Federmeccanica che queste regole non possono essere cambiate. L'apertura da parte loro di una piattaforma alternativa non porterà da nessuna parte".

Paone: "Temi che toccano tutti i lavoratori"

"Stiamo cercando di rinnovare un contratto per circa 2 milioni di persone - ha puntualizzato Luigi Paone, segretario generale di UILM Uil Torino - Degli 11 punti che proponiamo uno è il salario, 280 euro di aumento mensile, poi ridurre l'orario di lavoro come stanno facendo altri paesi, per recuperare anche più di 200 mila posti di lavoro. Salute e sicurezza: ogni giorno c'è qualcuno che muore sul posto di lavoro, e poi il precariato: non sono temi solo dei metalmeccanici ma di tutti i lavoratori".

All'ordine del giorno anche la situazione di Stellantis e dello stabilimento di Mirafiori, con la produzione a picco. "In Parlamento Elkann ha confermato la produzione in autunno della 500 ibrida, sapendo che quell'auto da sola non sarà sufficiente - ha commentato Edi Lazzi - Se vogliamo rilanciare Mirafiori e l'economia di Torino dobbiamo produrre più automobili, tornando a produrre il minimo di 200 mila autovetture e assumere giovani lavoratori".

La crisi Stellantis e Mirafiori

"La 500 ibrida non risolve, all'interno di Mirafiori ci sono anche la carrozzeria e altre attività - ha aggiunto Lida Mannucci, della segreteria nazionale di FISMIC -. Se non interveniamo con tutte le nostre forze e tutte le nostre possibilità Mirafiori si spegne da sola, l'età media è elevata".

Qualche critica al procedimento da parte di Ciro Marino, segretario provinciale di UGL Metalmeccanici, che auspica un maggiore coinvolgimento di tutti i sindacati. "Penso - ha detto - che un rinnovo del contratto abbia bisogno del coinvolgimento di tutte le parti sindacali, perché va nell'interesse dei lavoratori. Noi condividiamo e sosteniamo la piattaforma di UILM, FIM e FIOM, anche se non siamo mai stati invitati nelle manifestazioni. Spero che non succeda nulla se ci presentiamo con le bandiere, come nel 2016 quando ci fecero scendere dal palco. Più siamo meglio è. Dopo l'annuncio della Maserati hanno chiuso lo stabilimento Agap senza pensarci due volte, dedicato a Giovanni Agnelli: l'attaccamento al territorio non c'è e dobbiamo prenderne atto".

Francesco Capuano

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