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Attualità | 25 marzo 2024, 15:08

"Alberi urbani: germogli di dialogo all’Università di Torino"

Giovedì 28 marzo se ne parlerà con l'agronomo Daniele Zanzi, i prof. Vittorio Martone e Dario Padovan, in un convegno al Campus Einaudi. L'iniziativa del Comitato salviamo gli alberi di corso Belgio

"Alberi urbani: germogli di dialogo all’Università di Torino"

L’invito al dialogo sul tema ‘Alberi urbani tra bisogno di conservazione ed esigenze di sicurezza’ arriva dal Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio che, in cooperazione con il collettivo universitario Ecologia Politica, ha organizzato il convegno a ingresso libero che si terrà questo giovedì, 28 marzo, dalle ore 10.30 alle 13.00 presso il CLE in Lungo Dora Siena 100in Aula A4.

Interverranno il dott. agronomo e forestale Daniele Zanzi, il prof. Vittorio Martone, docente di sociologia dell’ambiente e territorio, e il prof. Dario Padovan, associato di sociologia generale.

Presenze preziose nei nostri centri urbani, gli alberi dei viali e dei parchi sono diventati oggetto di aspre contese tra i Comitati di cittadini e le amministrazioni in molti Comuni italiani. A contrapporsi, sostenute anche dai tecnici che affiancano le due parti, sono visioni diverse del verde urbano.

Gli amministratori lo considerano elemento ornamentale sostituibile, infrastruttura da gestire con costi e difficoltà, oppure risorsa da sfruttare economicamente mediante cessioni e progetti che spesso comportano la sua distruzione, come in corso Belgio.

I Comitati rivendicano invece la natura di bene comune degli alberi urbani, componenti di quel paesaggio che la Repubblica ha il dovere di tutelare (art. 9 della Costituzione), nonché parte della rete ecologica che fornisce servizi ecosistemici non solo agli umani. I cittadini denunciano inoltre l’inadeguatezza del concetto di sicurezza propagandato dalle istituzioni, circoscritto al rischio di crollo degli alberi. A mettere in pericolo l’incolumità dei cittadini nel 2024 sono ben altri rischi, di cui le autorità avrebbero obbligo di occuparsi, in primis i danni alla salute pubblica dovuti all’inquinamento e al cambiamento climatico, che la conservazione degli alberi esistenti può ridurre: eppure non è contemplata.

Sullo sfondo della discussione di giovedì prossimo sarà quindi la transizione ecologica imposta dall’alto ai cittadini, con progetti arbitrariamente definiti di “riqualificazione” e “forestazione urbana”, senza alcuna forma di partecipazione reale e democratica e senza rapporto con le reali esigenze dei territori.

comunicato stampa

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