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Attualità | 11 aprile 2024, 19:08

Diritti e orgoglio sabato 20 aprile al Disability Pride: in marcia contro le barriere architettoniche e culturali

Torna la seconda edizione della manifestazione che porta attenzione alle tematiche riguardanti persone con disabilità e neurodivergenze

Diritti e orgoglio sabato 20 aprile al Disability Pride: in marcia contro le barriere architettoniche e culturali

Diritti e orgoglio sabato 20 aprile al Disability Pride: in marcia contro le barriere architettoniche e culturali

Sarà sabato 20 aprile la seconda edizione del Disability Pride di Torino che punta a raddoppiare, ma anche triplicare - parola degli organizzatori - le mille presenze dello scorso anno. La manifestazione porterà in strada le istanze di persone disabili e neurodivergenti che, oltre a diritti, chiedono visibilità e orgoglio.

Sarà una marcia accessibile e accogliente, attenta a ogni tipo di bisogno, per essere da esempio a ogni altra manifestazione. A partire dal palco, come annunciato dall'assessore alle politiche sociali Jacopo Rosatelli: "Quest'anno il palco del pride sarà completamente accessibile - ha dichiarato durante la presentazione dell'evento - era un impegno dello scorso anno che sarà onorato, in seguito alla contraddizione emersa durante la scorsa edizione".

Il percorso porterà i partecipanti dal giardino Schiapparelli di Lungo Dora Savona (ritrovo ore 15) in piazza Vittorio Veneto, passando da corso XI febbraio, corso Regina Margherita, corso San Maurizio e lungo Po Cadorna. Oltre al comune di Torino il patrocinio è stato dato dalla Città Metropolitana e dalla Regione Piemonte: "Diamo il pieno sostegno a questa iniziativa - ha commentato il presidente Alberto Cirio - questi momenti vanno in direzione di una buona tradizione che c'è in questa regione e città. Avremo fatto il nostro lavoro quando non ci sarà bisogno di fare il Disability Pride".

"È un percorso che non riguarda esclusivamente le barriere materiali - le parole di Valentina Cera, consigliera della Città Metropolitana con delega alle politiche di parità - ma anche un percorso culturale collettivo. In questa direzione la Città metropolitana coordina l'azione dei comuni nella costruzione dei PEBA, i piani per l'eliminazione delle barriere architettoniche, e stiamo monitorando il territorio per proporre una PEBA metropolitano".

Il Disability Pride è sostenuto anche dall'Università di Torino, dal Politecnico e dall'Accademia Albertina, e organizzato da 9 associazioni e realtà che formano il coordinamento della manifestazione (le associazioni Pro Retinopatici e Ipovedenti, ADHD Piemonte, CONteSTO, Luca Coscioni, Volonwrite, Fondazione Time2, Oltranza Festival, AccessiWay e Freegoo).

Alessia Volpin di AccessiWay ha spiegato il manifesto che guiderà il Pride: "È stato ampliato rispetto allo scorso anno. Ci sono due fili conduttori: il primo è la lotta all'abilismo e il secondo l'attuazione della convenzione ONU. I punti toccano i temi di cura e assistenza, barriere architettoniche e culturali tra cui la sessualità e la comunicazione, accesso al lavoro e istruzione, universal design e sicurezza e discriminazione".

Francesco Capuano

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