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Scuola e formazione | 07 maggio 2024, 19:23

Proteste studentesche: il Poli non sospende gli accordi con Israele ma sostiene la pace a Gaza

Dopo una giornata di dibattito, il Senato Accademico ha votato un documento sintesi di 8 diverse proposte di docenti e studenti, mentre i collettivi chiedevano di essere ricevuti

Proteste studentesche: il Poli non sospende gli accordi con Israele ma sostiene la pace a Gaza

Proteste studentesche: il Poli non sospende gli accordi con Israele ma sostiene la pace a Gaza

Nessuno stop esplicito agli accordi con Israele, ma una serie di azioni per la trasparenza e il sostegno al cessate il fuoco a Gaza: sono queste le posizioni emerse dalla riunione di oggi del Senato Accademico del Politecnico di Torino. Mentre questa mattina alcuni studenti manifestavano di fronte all'Energy Center, il Senato Accademico stava affrontando 8 mozioni presentate dai suoi senatori, di cui 3 espressione delle rappresentanze studentesche.

Le richieste avanzate dagli studenti

La richiesta era arrivata proprio dagli stessi studenti che, un mese fa, avevano chiesto un colloquio col rettore Corgnati per protestare contro gli accordi dell'università con gli atenei israeliani e l'industria bellica. Ad aprile il rettore aveva promesso una seduta straordinaria del Senato, preceduta da un momento assembleare per preparare i docenti alla discussione, e oggi la quasi totalità dei partecipanti ha approvato un documento che ha sintetizzato le varie posizioni interne al Politecnico.

Un testo che cerca di tenere insieme tutto

Il testo prodotto ha cercato di tenere insieme le varie richieste, producendo un documento approvato con 26 voti favorevoli, 1 contrario e nessun astenuto. “Il Senato di oggi ha dimostrato la vivacità e la voglia di partecipare della nostra comunità, che ha permesso di portare in discussione 8 proposte espressione di sensibilità anche apprezzabilmente diverse - ha dichiarato il Rettore Stefano Corgnati - Il clima che si è respirato oggi è quello di un maturo e collaborativo confronto, animato da ascolto e rispetto delle posizioni di tutti. Si è trattato di un fattivo lavoro di cucitura per evidenziare i punti di convergenza, pur partendo da posizioni anche distanti tra loro. A questo punto, il Senato si impegna da subito a mettere in atto una prima serie di azioni che saranno il primo passo di un percorso che proseguirà sempre in modo condiviso con la comunità politecnica”.

Collettivi studenteschi non soddisfatti

Non sono però soddisfatti i collettivi studenteschi che questa mattina non sono stati ricevuti dal Senato Accademico, contrariamente a come era avvenuto a marzo all'Università di Torino. "Corgnati si dichiarava sempre aperto al dialogo e al confronto - il commento di Cambiare Rotta - ma il rifiuto di una delegazione, sommato alle decine di camionette che hanno militarizzato la zona dimostra come il rettore rifiuti in realtà il dialogo". Gli studenti avevano anche chiesto che la seduta fosse trasmessa in streaming, ma la richiesta è stata rifiutata in quanto non previsto dal regolamento.

Senato Accademico: "No alla guerra"

Nel documento, il Senato Accademico ribadisce il ripudio della guerra come scritto nella Costituzione, ma anche della libertà e della ricerca come garantito dall'articolo 33. Il Politecnico si impegna a sostenere la risoluzione diplomatica delle controversie internazionali e il cessate il fuoco in tutte le situazioni di conflitto, chiedendo al Rettore di farsi parte attiva anche in una costante interlocuzione in seno alla CRUI (Conferenza dei rettori delle università italiane) sui temi della pace e sostenendo la risoluzione ONU che invoca un immediato cessate il fuoco a Gaza e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi.

Il rischio di utilizzo bellico delle tecnologie del Poli

Tra le criticità mosse dagli studenti c'era il rischio dell'utilizzo bellico di tecnologie sviluppate dal Politecnico in collaborazione con università israeliane. In merito, si legge nel documento, "il Senato Accademico promuove rapporti istituzionali e l’apertura di spazi di dialogo e di dibattito, interni e con Università e centri di ricerca internazionali, ribadendo come essenziale il rispetto della libertà di espressione e della libertà di manifestazione pacifica e ripudiando l’incitamento all’odio e l’uso della violenza". Si impegna, poi, ad "assicurare massima trasparenza e valutare l’osservanza dei principi dell’integrità della ricerca e dei doveri istituzionali, con particolare attenzione alla possibilità di doppio utilizzo (dual use) delle tecnologie, nei rapporti con enti terzi".

Giudicato troppo poco decisivo dai collettivi, il voto contrario è stato quello del rappresentante studentesco Gerardo Castagno, espresso da After Polis, che ha ritenuto il documento una mossa ipocrita, senza una volontà reale di agire per ottenere la pace o una risoluzione del conflitto.

Francesco Capuano

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