La Prefettura di Torino ha emesso un'interdittiva antimafia nei confronti di Co.ge.fa, il colosso da 200 milioni di euro di fatturato all’anno che in Italia si occupa di grandi costruzioni, ribadendo la commistione tra grandi appalti in Piemonte e ‘ndrangheta emersa nell'ambito dell'inchiesta Echidna.
Tra questi appalti c'è anche il TAV in Valsusa: Cogefa fa parte del raggruppamento di imprese che realizzerà l’impianto di riutilizzo del materiale di scavo proveniente dal traforo, un appalto da 648 milioni di euro. Con questa interdizione adesso le loro ruspe staranno ferme, almeno fino all'esito del ricorso al Tar.
"L'Italia ha già speso 2 miliardi di Euro per il TAV, e intende impegnarne almeno altri 5, già accantonati nel bilancio dello Stato", spiega Alice Ravinale, consigliera regionale di AVS. "Sono soldi destinati a un'opera inutile e dannosa per l'ambiente, non diventino anche soldi regalati alla criminalità organizzata".
"La nostra attenzione sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nel sistema delle opere pubbliche nella nostra Regione", conclude, "sarà massima".
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