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Attualità | 27 aprile 2025, 13:12

STORIE DI MONTAGNA/22: Kevin Giordan e il suo oro ‘che non s’ha da fare’

Produce miele nell’Inverso di Villar Pellice, dove sembrava impossibile riuscirci

Kevin Giordan

Kevin Giordan

Questa è la storia di un giovane apicoltore che ama andare controcorrente, che ha creduto in un sogno, nonostante tutti gli dicessero che era quello sbagliato.

Ti voglio parlare di Kevin Giordan e della sua storia di pasticcere e apicoltore perché è una storia che dimostra che passione e dedizione possono realizzare i sogni.

Questo brillante ragazzo, non ancora trentenne, è originario di Villar Pellice, della zona dell’Inverso, proprio perché si trova nella parte più fredda e meno accogliente della valle. Lo incontro dentro una panetteria storica per questo territorio ovvero ‘Il Chicco’ di Torre Pellice. È tra farina e impasto che Kevin, insieme alla sua mamma, ha trascorso l’infanzia.

Il sogno del ‘Chicco’

“Ero un bambino vispo e così, mia mamma, non mi poteva lasciare con la Baby sitter e mi portava in panetteria dove lei lavorava. Avevo 5 o 6 anni e, finita la scuola, andavo in negozio e aiutavo a sistemare, a fare i vassoi con i biscotti e così ho iniziato a dire ‘Il Chicco’ un giorno sarà mio!’” mi racconta sorridendo.

Anche i suoi amici hanno sempre saputo che un giorno lo avrebbero visto tirare le fila di questa storica panetteria. Ci è voluto un po’ di tempo e alcuni momenti di scoraggiamento, ma alla fine Kevin, dall’anno scorso è titolare, con lo zio e la mamma, del posto che lo ha visto crescere. Il suo è stato un percorso: si è diplomato all’istituto alberghiero e poi ha frequentato una prestigiosa scuola di pasticceria, continuando sempre a fare esperienze e a lavorare nella panetteria. Ad un certo punto è arrivato il suo momento, e quando lo storico pasticcere è andato in pensione, lui lo ha affiancato per poi sostituirlo e da maggio 2021 gestire da solo il ‘reparto’ dolci.

Il titolare del Chicco, Giovanni Poetto decide di lasciare l’attività a fine 2023 proponendo la vendita a Kevin, pasticciere, lo zio panettiere e la mamma commessa. L’alternativa era chiudere.

Un castagno e un alveare

Con coraggio e azzardo è iniziata l’avventura di questa famiglia e di questo giovane ragazzo che da dipendente si è ritrovato titolare. Ma in tutto questo cosa c’entrano le api?

Fin da piccolo è sempre stato affascinato dal mondo di questi insetti: amava osservare le api, visitare il vicino durante la smielatura, capire come funzionava il loro piccolo mondo, ma poi altri interessi hanno preso il sopravvento e questa passione giovanile pareva scomparsa.

Nel 2018, però, un evento lo riporta a quel vecchio interesse.

“Era marzo e un castagno secolare, dietro casa mia, è stato sradicato dal vento. Sono partito con mio papà e la motosega per toglierlo dal bosco e ridurlo a pezzi. Ci siamo accorti però, che quel vecchio albero custodiva un tesoro al suo interno: un alveare. Visto che c’era del miele che colava, lo abbiamo raccolto. Sezionando il tronco mi sono trovato davanti tutti i favi ed è stato una vera magia!”.

Le cose non succedono mai per caso e Kevin racconta l’accaduto ad un cliente del bar, in cui in quel periodo, stava lavorando che ascoltando la sua storia gli propone la vendita delle sue arnie a cui non poteva più badare.

Kevin aveva mai avuto delle api, non sapeva nulla di pratico di quel mondo, era sempre e solo stato un attento osservatore.

“Di solito un principiante parte con 2 o tre casette, io sono partito subito con 10! – mi racconta mentre ridiamo –. Poi ho iniziato facendo un corso e piano piano, con l’aiuto di altri apicoltori, ho imparato sempre di più di questo mondo”.

Gli apicoltori più anziani, che andavano ad insegnare a Kevin questo mestiere che richiede molte conoscenze, erano sempre concordi nel dire che: all’Inverso non avrebbe mai potuto produrre il suo miele. Troppi castagni, poco sole e quindi zero produzione.

Kevin non si è scoraggiato e ha voluto comunque provare e il miele è arrivato. Ha iniziato come hobby e poi le cose sono andate così bene che le famiglie di api sono aumentate.

“Noi lo abbiamo fatto”

Questo aneddoto è così diventato la fonte del suo slogan e sul suo miele – ‘L’oro dell’Inverso’ – ora spicca un’etichetta che riporta questa frase: “Questo miele non s’ha da fare”.

Sul suo biglietto da visita si riporta una storia. Tra i personaggi più importanti c’è un vecchio castagno abbattuto dalla furia del vento: “Proprio nel tronco di questo castagno abbiamo trovato un nettare dorato, racchiuso sotto la corteccia, protetto da centinaia di piccole api. Inutile dirvi che è stato amore a prima vista. Qui, nell’Inverso di Villar Pellice, dove i raggi del sole si fanno attendere più a lungo, vivono le nostre api. Sapevamo che sarebbe stata una sfida, ma in barba a tutti quelli che ci hanno detto: ‘Questo miele non s’ha da fare’. Noi lo abbiamo fatto!”.

Una vita laboriosa come le api

Oggi Kevin si divide tra la pasticceria e l’apicoltura. Non si è fermato alla semplice produzione di miele tra i suoi prodotti ci sono l’idromele, le candele di cera, il polline, il propoli, il balsamiel (un balsamico per il raffreddore). Il miele è di un solo tipo, le sue api sono stanziali, e il miele è prevalentemente di castagno.

“Mi alzo al mattino alle 4 e vengo in pasticceria. Il sabato arrivo prima, perché faccio le consegne, ma finisco anche prima e poi dormo un po' per uscire la sera. La domenica e il lunedì siamo chiusi e cerco di riposare e di trovare il tempo libero per divertirmi”.

Un ragazzo speciale Kevin. La dimostrazione di un giovane che sa il fatto suo, che ha creduto in un sogno e lo ha realizzato, ma che lascia la porta aperta per andare sempre avanti! Perché dovresti andare a conoscerlo e gustare il suo miele?

Perché in ogni barattolo c’è la forza di un giovane che ha dimostrato a tutti che ce la poteva fare.

Cinzia Dutto

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