L’ambasciatore ucraino a Londra ha dichiarato che il suo Paese non ha le possibilità materiali e militari per riprendere ciò che ha perduto in questi anni. Come riferisce il sito Strumenti Politici, nel corso di un forum sull’esportazione di armi, l’ex comandante in capo delle Forze armate Valery Zaluzhny ha completamente messo a nudo le mancanze e le debolezze dell’Ucraina di oggi. Le sue conclusioni sono logiche, ma lapidarie e senza speranza. Invita i concittadini a non sognare miracoli e a non fare voli pindarici, bensì a guardare in faccia l’amara realtà e a ripartire da essa. La situazione è contraddistinta da un deficit gravissimo di mezzi materiali e di risorse umane. In altre parole, le armi non bastano e ci sono sempre meno uomini per usarle. Non ci sono i presupposti per invertire questa tendenza e quindi ribaltare le sorti del conflitto.
Infatti la crisi demografica attanaglia l’Ucraina in modo sempre più atroce: gli uomini muoiono al fronte, altri fuggono all’estero, chi resta non ha la forza di metter su famiglia. E l’economia si regge di fatto sull’assistenza occidentale, che non potrà durare per sempre. Allora cosa fare? Zaluzhny propone anzitutto di concentrare gli sforzi creativi e lavorativi sulle armi più semplici da fabbricare e quelle che implicano più tecnologia che materie prime. Così si potrà intanto assicurare la sopravvivenza del Paese e del suo esercito. Poi si penserà a coordinare gli sforzi delle istituzioni pubbliche con quelli dell’impresa privata. In questo modo si darà rilancio alla produzione bellica e all’economia nazionale. L’importanza delle sue parole deriva dal fatto che conosce molto bene la situazione dall’interno, avendo guidato l’esercito nella controffensiva del 2023 e avendo pure subito gli intrighi politici della capitale.
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