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Economia e lavoro | 27 maggio 2025, 15:02

Procemsa, confermato il licenziamento di una sindacalista interinale: "Dall'azienda nessuna apertura, lotteremo per stabilizzare i precari"

L'annuncio dell'agenzia del lavoro risale allo scorso 16 aprile, ma un mese di trattative di Nidil e Filctem Cgil con l'azienda di Nichelino non ha portato a ripensamenti

Confermata l'interruzione del rapporto di lavoro con la lavoratrice sindacalista

Confermata l'interruzione del rapporto di lavoro con la lavoratrice sindacalista

Un mese di confronto che non ha portato a nulla. E' stata infatti confermata da Procemsa l'interruzione del rapporto di lavoro con una sindacalista rsu di Nidil Cgil che si trovava con un contratto di somministrazione. L'annuncio era arrivato lo scorso 16 aprile, aprendo a proteste e a trattative tra la stessa Nidil (insieme a Filctem Cgil), l'azienda farmaceutica di Nichelino e l'agenzia per il lavoro.

Ma il confronto si è risolto con un nulla di fatto: "Al tavolo - dicono dal sindacato - abbiamo chiesto la riconsiderazione della decisione di interruzione della missione della lavoratrice e quindi la reintegra della stessa. E poi l’apertura di un confronto volto alla stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori in somministrazione presenti in azienda".

"Negli incontri che si sono svolti - proseguono i rappresentanti dei lavoratori - è emersa l’indisponibilità aziendale ad arrivare ad una soluzione che potesse definire il percorso di reintegra della lavoratrice, ponendo così rimedio ad un atto che riteniamo discriminatorio nei confronti della delegata e quindi delle prerogative sindacali".

"Decisione discriminatoria"
"Gravi sono state anche le motivazioni evidenziate dall’azienda per l’interruzione del rapporto di lavoro, non nuova a comportamenti di questo tipo, visto quello che accadde circa un anno fa con il licenziamento in tronco di due lavoratrici dipendenti della Procemsa. Riteniamo che nascondano, in realtà, l’intenzione di mettere a tacere la voce di chi rappresenta la parte più debole e precaria di quel luogo di lavoro. L’ utilizzo di nuovi lavoratori somministrati che ci risulta essere avvenuto successivamente all’interruzione del rapporto con la delegata e nella sua stessa mansione, aggrava il comportamento aziendale". E ancora: "L’idea, in qualche modo emersa al tavolo, di “scambiare” il licenziamento con l’eventuale stabilizzazione di alcuni lavoratori somministrati, naturalmente non è accettabile, perché sono due temi assolutamente distinti".

Stabilizzare i somministrati
"Comunque sia non rinunceremo di certo a lavorare per la stabilizzazione più ampia possibile dei lavoratori somministrati presenti in azienda (sono circa una quarantina le lavoratrici ed i lavoratori somministrati, alcuni dei quali anche da molti anni). La tutela e la garanzia della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori passano soprattutto attraverso il diritto alla propria rappresentanza, diritto che non può essere oggetto di scambio. Pertanto, con la conferma dell’esclusione della RSU Nidil CGIL, si attiveranno tutte le iniziative, anche legali, per garantire la dignità ed il rispetto dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, tra cui quello fondamentale della rappresentanza".

Il caso in consiglio regionale
Del caso si discuterà anche in Consiglio regionale. "È ancora garantito in questo paese il diritto alla rappresentanza sindacale o no? Si può liberamente licenziare chi da precaria ha avuto il coraggio di farsi eleggere per rappresentare le istanze dei lavoratori per rappresaglia? - dice Valentina Cera, consigliera per Avs - Porterò il caso all’attenzione del Consiglio perché sembra che vengano meno diritti costituzionalmente garantiti per lavoratrici e lavoratori".

E Marco Grimaldi, vicecapogruppo di AVS alla Camera, aggiunge: "La lavoratrice somministrata, RSU della CGIL, aveva subito l'interruzione del rapporto di lavoro da parte di Procemsa perché chiedeva la stabilizzazione di tutti i lavoratori in somministrazione. L'azienda ha rifiutato il reintegro e anzi l'ha sostituita con altri somministrati. Un comportamento inaccettabile. La rappresentanza è un diritto fondamentale, si muovano le istituzioni per mettere Procemsa davanti alle sue responsabilità".

Massimiliano Sciullo

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