Nella sala auditorium del Cecchi Point, in via Cecchi 17, si è tenuto l’evento conclusivo dell’iniziativa “Torinesi dalla Nascita”, un progetto educativo sullo ius soli e sulla cittadinanza che ha coinvolto oltre 160 studenti e studentesse delle scuole secondarie di primo grado Regio Parco, Torino II e Ilaria Alpi.
A partecipare sono stati i ragazzi e le ragazze di terza media, protagonisti di un percorso di approfondimento avviato nei mesi scorsi, volto a sensibilizzare sulle tematiche dell’identità, dei diritti civili e dell’inclusione. Per l’occasione, è stato consegnato a ciascuno di loro un attestato simbolico di cittadinanza torinese, firmato dal sindaco della città, in segno di riconoscimento e appartenenza alla comunità.
"La nostra amministrazione, anche sul piano nazionale, cerca di portare avanti questo tema. Abbiamo a cuore l'argomento della cittadinanza, perché siamo convinti che sia una cosa bella vivere in un paese e esserne cittadino. Sono ottimista, a furia di battere riusciremo a vincere. L'attestato che vi verrà consegnato vuole essere un riconoscimento da parte di tutta la città, segnando un'amicizia che in questi momenti storici è più importante ribadire".
Ad aprire la giornata di festa è stata la musica del rapper Milo, artista di Barriera di Milano, che ha proposto alcuni brani dai forti contenuti sociali, coinvolgendo gli studenti con messaggi di carattere e riflessione.
Il presidente della Circoscrizione 7, Luca Deri, ha sottolineato il senso dell’iniziativa: "Questa seconda edizione nasce dalla consapevolezza che nelle nostre scuole ci sono tanti ragazzi e ragazze nati in Italia da genitori stranieri, a cui ancora non è riconosciuta la cittadinanza. È un errore che il nostro Paese continua a commettere. Domenica prossima ci sarà anche il referendum: un’occasione per ricordare che i diritti non si regalano, ma si conquistano".
Dello stesso parere anche la testimonianza della consigliera di Circoscrizione Ilaria Genovese, e promotrice del progetto, che si è rivolta direttamente ai giovani partecipanti: "Quando avevo la vostra età capii che mi interessava occuparmi dei problemi del territorio. Oggi so che poterlo fare è un privilegio e spesso passa proprio dalla cittadinanza. Sogno che tra qualche anno ci sia qualcuno di voi tra le istituzioni, perché è da dentro che si possono cambiare le cose".
Tra i presenti anche la consigliera regionale Nadia Conticelli, che ha ricordato: "Si dice spesso che i giovani siano il futuro, ma io credo che siate il presente. Siete già cittadini, e la cittadinanza non può essere usata come strumento di esclusione: significherebbe tradire gli ideali per cui altri, prima di noi, hanno dato la vita".
Tra i partner dell’iniziativa, anche UNICEF, rappresentata da Bruna Turci, che ha ringraziato insegnanti e operatori per il lavoro svolto in aula: "Quando la Circoscrizione ci ha proposto di collaborare, abbiamo accettato con entusiasmo. Il benessere psicofisico dei ragazzi è al centro del nostro impegno. Nelle classi abbiamo parlato proprio di diritti universali, ma anche dei conflitti che oscurano il nostro tempo e minacciano la pace".
Ad accompagnare il percorso e le attività del progetto ci sono stati anche il giurista Anass Hanafi e la cavaliera della Repubblica Fatima Zahra El Maliani. "Secondo me non è giusto che a 13 anni qualcuno dica che della cittadinanza non ci importa. Magari oggi non interessa a tutti, ma è necessario parlarne", ha commentato Fatima. Hanas ha invece aggiunto: "Tredici anni fa, quando avevo la vostra età, i problemi erano gli stessi. Ci dicono che le cose non cambiano, ma non è vero. Magari serve tempo, ma si possono superare gli ostacoli".
Infine, tra le attività svolte durante il percorso, anche un progetto creativo che ha colpito per la sua forza simbolica: un gruppo di studenti ha realizzato un disegno tridimensionale che racconta la storia di un ragazzo messicano alla ricerca del suo passaporto. La storia si conclude con il protagonista finalmente felice, nel momento in cui i suoi diritti gli vengono riconosciuti.