Il Comune di Torino vince la prima partita su Askatasuna contro Fratelli d'Italia e la Regione. ll Tar Piemonte ha respinto il ricorso presentato dai consiglieri di FdI alla 7 (Patrizia Alessi, Francesco Caria e Domenico Giovannini) contro la delibera di concessione dell’immobile di corso Regina Margherita, nell'ambito del percorso sui Beni Comuni.
L'accusa
L'accusa da parte gli esponenti del partito della Meloni era di avere violato la legge regionale sui beni comuni, modificata con un emendamento dell'assessore regionale Maurizio Marrone per bloccare la Città sul recupero dell'ex centro sociale.
Cosa dice il Tar
Proprio su quest'assunto si basa la bocciatura del Tribunale amministrativo. Per il Tar infatti, da un’interpretazione orientata in senso costituzionale, la legge promossa dalla giunta Cirio parrebbe applicabile ai soli beni di proprietà regionale e quindi non ad Askatasuna che è del Comune.
L’ordinanza evidenzia inoltre come al momento dell'assunzione degli atti impugnati l'immobile fosse libero e non più occupato, sottolineando anche che non è dimostrato che i proponenti del patto di collaborazione siano gli stessi soggetti che lo avevano occupato in precedenza. Stante lo stato libero del bene e la pubblicità che ha avuto la procedura in esame, secondo i giudici anche Fratelli d'Italia potrebbe avanzare proposte di gestione condivisa del bene.
“La procedura amministrativa che abbiamo sin qui seguito è stata corretta ed è stata seguita nel pieno rispetto della normativa vigente - spiega il sindaco, Stefano Lo Russo -. Il percorso di restituzione alla comunità della piena fruizione dell’immobile pubblico, che peraltro è già libero, prosegue”.
Marrone (FdI): "Nessun timore sulla costituzionalità"
A replicare è l'assessore regionale Maurizio Marrone, che dice: "Spiace constatare come il TAR ignori che, alla faccia dello stesso patto sottoscritto con il Comune, gli antagonisti continuano ad abitare la palazzina come confermato dalla notifica penale recentemente recapitata proprio lì ad una occupante dalla Digos".
"Sulla costituzionalità della legge regionale - aggiunge - non abbiamo alcun timore perché se la Regione davvero non potesse legiferare limiti all'utilizzo delle proprietà comunali, allora tutte le norme regionali su urbanistica, paesaggio, commercio, viabilità ecc. che fanno altrettanto sarebbero carta straccia".
Marrone poi ricorda come il Comune di Torino non abbia mai impugnato la legge regionale sui beni comuni e come sia ancora attivo il ricorso della Regione contro la Città sul recupero di Aska. A replicare anche il coordinatore di FdI Torino Maurizio Pedrini, insieme ai consiglieri alla 7: "Come Fratelli d’Italia, daremo battaglia in aula con i nostri avvocati entrando nel merito della questione e ribadendo le ragioni dei cittadini onesti che vivono nel quartiere”.
Ricca (Lega): "Azione del centrodestra fondamentale"
“Il respingimento del ricorso sulla gestione di Askatasuna da parte del Tar del Piemonte - commenta la sentenza Fabrizio Ricca, capogruppo Lega in Piemonte - rende più che mai necessaria la messa in atto delle sanzioni per tutti coloro che non rispettano la legge regionale”.
Ravinale (AVS): "Conferma del bullismo istituzionale della Regione"
A replicare la capogruppo regionale di AVS Alice Ravinale: "Si conferma che i tentativi della destra di bloccare il percorso su Aska sono atti di bullismo istituzionale nei confronti del Comune di Torino, che sta facendo bene e deve andare avanti senza timore". "La decisione del Tar dà l'idea di quando siano pretestuose le istanze della destra, che dopo le leggi ad personam vuole quelle ad edifiucium" aggiungono i consiglieri di Sinistra Ecologista alla 7 Beppe Piras ed Ilaria Genovese.