Un grido d’allarme e, insieme, una proposta concreta di azione istituzionale per tutelare l’agricoltura italiana in un momento cruciale per le politiche europee. Il consigliere regionale Marco Protopapa, del gruppo Lega Salvini Piemonte, ha depositato in Consiglio regionale un ordine del giorno che sollecita la Regione e il Governo nazionale a difendere con forza gli interessi degli agricoltori italiani nel contesto della riforma della Politica Agricola Comune (Pac) post-2027.
“Le scelte annunciate dalla Commissione europea - afferma Protopapa -, rischiano di colpire duramente il nostro sistema agroalimentare, già sotto pressione per l’aumento dei costi e le rigidità normative imposte da Bruxelles. La nuova PAC non può diventare uno strumento punitivo ideologico contro l’agricoltura, ma deve continuare a sostenerne la competitività e il valore strategico per il Paese e l’Europa”.
Nel documento, Protopapa denuncia il progetto di superare l’attuale struttura a due pilastri (FEAGA e FEASR), che da anni garantisce stabilità e continuità agli agricoltori. L’ipotesi di un “fondo unico nazionale” nel quadro del nuovo bilancio UE, secondo il consigliere, porterebbe a una governance più frammentata, con meno risorse e maggiore instabilità per le imprese del settore primario.
“Dietro alla riforma - continua Protopapa - si cela una volontà politica di marginalizzare il settore agricolo, sotto la spinta di logiche ambientaliste astratte e lontane dalle esigenze dei nostri territori. Questo non è accettabile”.
L’ordine del giorno impegna la Giunta regionale a: esprimere contrarietà alla riforma così come prospettata da Bruxelles, sollecitare il Governo italiano a difendere il comparto agricolo nelle sedi Ue, denunciare l’approccio ideologico delle attuali politiche europee, promuovere una nuova visione della Pac centrata su sicurezza alimentare, sostenibilità e coesione territoriale, coinvolgere le Regioni e le organizzazioni agricole nella definizione delle strategie post-2027 e sostenere l’introduzione di clausole di reciprocità nei trattati commerciali per evitare concorrenza sleale.