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Economia e lavoro | 28 luglio 2025, 07:00

Come gli allenatori italiani hanno influenzato (e influenzano) il mondo del calcio

Come gli allenatori italiani hanno influenzato (e influenzano) il mondo del calcio

L'Italia e il calcio sono un binomio indivisibile fin dall'alba dei tempi. Siamo una delle poche nazionali ad aver raggiunto il traguardo di quattro mondiali e in molti nel mondo ci conoscono e ci ricordano per i grandi campioni che hanno vestito la maglia azzurra. 

Tuttavia se molti dei giocatori sono riusciti a sbocciare e ad essere decisivi nel corso della loro carriera, molto lo devono ai commissari tecnici. L'Italia Infatti non è solo terra di grande talento calcistico ma anche manageriale. Nel corso degli anni i manager italiani hanno esportato know how e un'etica del lavoro che ha travolto il mondo del calcio. 

Da Trapattoni a Spalletti passando per Arrigo Sacchi e Marcello Lippi fino ai più recenti Ancelotti e Conte in questo articolo analizzeremo come gli allenatori nostrani siano riusciti a plasmare un'identità di calcio made in Italy che ha garantito successi e gioie a squadre del nostro campionato non solo. 

Principi chiave della scuola tattica italiana e Primi Allenatori Vincenti 

Nonostante venga spesso presa in giro al di fuori del nostro confine è ridotta al semplice catenaccio, la scuola italiana è sì semplice, in quanto si basa su pochi semplici principi, ma per niente banale. 

Ecco i capisaldi su cui sono partiti tutti i principali allenatori italiani. Preparazione tattica. 

  • Adattamento all'avversario. 
  • Gestione difensiva attiva. 
  • Mutamento schema tattico con palla e senza palla.

Viene subito in mente il 4-4-2 di Trapattoni, con cui ha portato la Juventus a calcare e vincere nei grandi palcoscenici, alcuni tifosi se lo sognano ancora la notte. E se parliamo di questo modula non si può non fare una menzione d’onore per Claudio Ranieri. 

L’allenatore romano che da subentrato (e pensionato) ha risollevato le sorti della Roma la scorsa stagione. Lui con il 4-4-2 ci ha fatto una delle più grandi imprese della storia del calcio recente, vincere uno scudetto con il Leicester.

Top Boys: Chi sono i contemporanei più influenti?

Nel corso del tempo abbiamo visto diverse squadre, anche ai vertici del calcio europeo, ingaggiare allenatori italiani. Il motivo? Spesso sono i risultati. Dal 1956 a oggi i manager italiani hanno portato a casa la coppa 13 volte. Nessuno in Europa come noi.

Tuttavia negli ultimi decenni il calcio italiano si è rinnovato, con filosofie di calcio nuove che incuriosiscono e ammaliano le squadre straniere, che spesso decidono di ricorrere agli italiani anche come soluzione di discontinuità rispetto alle gestioni precedenti.

Vediamo chi sono i volti in Europa oggi.

Carlo Ancelotti

È il volto internazionale della calma, composto, elegante ma letale. Ha vinto cinque Champions League con due club diversi – Real e Milan— riuscendo sempre nel creare alchimia tra i grandi campioni. Il sopracciglio è un vero e proprio brand.

Antonio Conte

Uno che affronta gli allenamenti e le partite con la mentalità del più classico drill seargent di Hollywood. Le sue squadre corrono, pressano e non mollano mai, anche se non sono il top per qualità, come nel caso della nazionale che ha portato in finale degli Europei. Ha vinto con la Juve, rivoluzionato il 3-5-2 in Inghilterra col Chelsea e ha restituito competitività all’Inter e al Napoli.

Gian Piero Gasperini

Ha ribaltato i pronostici calcio di tutti e trasformato l’Atalanta in una macchina da gol inarrestabile, portando un club di provincia tra le big d’Europa, vincendo l’Europa League. Vero inventore della difesa a tre, il suo pressing alto e le marcature a uomo sono studiate anche all’estero. A livello di filosofia di calcio si tratta di uno degli allenatori più imitati e influenti che abbiamo.

Roberto De Zerbi

In Premier League ha incantato con il Brighton grazie a un calcio offensivo e ragionato, che ha come fulcro la costruzione dal basso. Si tratta di un’idea di calcio molto moderna, a cui si affiliano diversi allenatori giovani come Farioli, Xabi Alonso e molti altri. Pep Guardiola lo ha definito uno dei tecnici più innovativi al mondo.

Coverciano: la fucina degli allenatori più preparati

Per ottenere il patentino di allenatore, coloro che desiderano rappresentare il nostro paese devono seguire un corso a Coverciano, sede della FIGC. Dati gli incredibili risultati che hanno ottenuto negli anni, è lecito chiamarla la Hogwarts del calcio. 

Qui vengono forgiati i nuovi talenti che andranno a plasmare l’identità del calcio del nostro paese e non solo. Qui si forgiano abilità e carattere, è un banco di prova utile, che permette di immergersi a tutto tondo nella storia del pallone a tinte azzurre.

Ogni anno o quasi dalla Toscana escono nuovi allenatori – vedi Motta, Italiano e Palladino – che hanno un ottimo potenziale.

Il resto del sistema dovrebbe prendere esempio dal Modello Coverciano, uno dei pochi esempi di sostenibilità e qualità all’interno del settore calcistico nostrano. Aggiornamento e innovazione sono le due se l’obiettivo è quello di far primeggiare le idee italiane ancora per anni.


 

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