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Eventi | 28 luglio 2025, 11:22

Dal 30 ottobre al 3 novembre torna The Others: la fiera d'arte trova casa all'ILO

Il direttore Bruni: "Quale sarà il ruolo dell’immaginazione e della creatività nell’epoca di ChatGPT?"

Dal 30 ottobre al 3 novembre torna The Others: la fiera d'arte trova casa all'ILO

La quattordicesima edizione di The Others Art Fair si presenta con un titolo che è già un manifesto: “The future is here, right now!”. Un invito a immaginare un futuro che non va semplicemente atteso o osservato, ma abitato, attraversato e riscritto per mezzo delle proposte delle giovani gallerie e degli spazi non profit: realtà capaci di anticipare ciò che sarà — o potrebbe essere — il sistema dell’arte di domani, o almeno una sua possibile declinazione. Ospitata per il secondo anno consecutivo negli spazi dell'ITCILO, il Centro Internazionale di Formazione dell’ILO (International Labour Organization) a Torino, normalmente accessibile solo con un permesso speciale, la fiera si terrà dal 30 ottobre al 2 novembre 2025 e coinvolgerà gallerie emergenti, spazi indipendenti e progetti transdisciplinari che daranno vita a installazioni inediteperformance coinvolgentisculture che riflettono sulla natura del tempo ed esperienze di rigenerazione collettiva

 

Per quattro giorni, la Palazzina dell’ITCILO e le sue aree comuni (tra cui l'arena centrale ma anche gli spazi della caffetteria), diventeranno ancora una volta la cornice perfetta per riflettere sul valore del dialogo interculturale e sulla centralità del confronto, sia nella politica internazionale che nel sistema dell’arte contemporanea. The Others Art Fair 2025 prosegue quindi in piena continuità con la linea intrapresa dal 2019 — sotto la direzione di Lorenzo Bruni — nel proporsi non solo come una fiera, ma come una vera e propria piattaforma di connessioni e alleanze, un ecosistema relazionale che mette al centro rigenerazione, simbiosi e l'immaginazione come atto collettivo

 

«Fin dalla sua creazione nel 2010 – raccontano i fondatori Roberto Casiraghi e Paola Rampini  The Others si è distinta per essere una fiera senza compartimenti stagni: non esistono sezioni o divisioni di genere all’interno del percorso espositivo. Gallerie, spazi alternativi, artist-run spaces e progetti indipendenti convivono su un piano orizzontale, dove ciò che conta è la metodologia adottata dagli espositori, la loro capacità di creare un dialogo inclusivo tra le opere e i diversi pubblici che compongono o possono comporre il sistema dell'arte. Accogliendo le nuove urgenze che animano le ricerche dei giovani artisti, dal 2019, con Lorenzo Bruni, The Others ha dato spazio non solo alla creatività emergente, ma ha anche promosso il dialogo tra generazioni, invitando artisti affermati a confrontarsi con nuove produzioni in grado di innescare una riflessione più ampia».

Una visione che si è concretizzata in particolare nelle ultime tre edizioni grazie alla presenza di artisti internazionali invitati da spazi italiani, così come di gallerie e progetti provenienti dall’Europa dell’Est, dal Sud America e da altre aree del mondo. Un approccio, quest'ultimo, che è stato amplificato lo scorso anno — e lo sarà ancora di più questa edizione — dalla scelta di sviluppare la fiera all’interno degli spazi dell’ITCILO: un luogo che, per sua stessa natura, richiama e favorisce un orizzonte interculturale e transnazionale.

 

Aspettando The Others: la Residenza d’Artista del Premio PDA Amore e Colore

Ad anticipare la XIV edizione di The Others è l’arrivo a Torino di Giacomo Erba, vincitore del Premio di residenza “PDA Amore e Colore” 2024 a The Others e rappresentato dalla galleria Stay On Board di Milano. Giovane e talentuoso artista milanese, classe 2001, la sua pratica fonda le radici nell’ esplorazione notturna del territorio alpino con un’attenzione particolare al digitale e il suo folklore, cercando l’ibridazione tra immaginari e soggetti delle due realtà. Ad oggi ha esposto in spazi come Area Treviglio (Treviglio), Condominio (Milano), Fabbrica del Vapore (Milano) e ha portato una sua personale a Stay On Board Gallery (Milano). Nel corso della residenza a Torino, dal 10 luglio al 10 agosto negli spazi dei Docks Dora, Giacomo Erba svilupperà un nuovo progetto artistico che verrà presentato in occasione di The Others 2025. 

 

Le novità della XIV edizione 

«In un’epoca di like e polarizzazioni lampo sui social  come dichiara il direttore artistico Lorenzo Bruni  The Others Art Fair propone, tra le altre, una domanda essenziale: qual è oggi, e quale sarà, il ruolo dell’immaginazione e della creatività nell’epoca di ChatGPT? Una risposta univoca in un mondo così globalizzato, e allo stesso tempo “localizzante”, è impossibile individuarla. L'unico approccio sensato è dunque quello di pensare in termini di costellazioni, come suggeriva già molti decenni fa Walter Benjamin?». Questa riflessione è stata affrontata, analizzata e discussa ampiamente dal Board curatoriale e troverà in fiera spazio concreto anche grazie a cinque nuovi Focus presentati dai membri del board curatoriale, che metteranno in evidenza le ricerche di alcuni artisti – tra quelli proposti dagli espositori presenti in fiera - all'interno degli spazi comuni della sede.

Focus sono: “Opere e interventi sonori”, individuati da Caterina Angelucci; “Rassegna di video d’arte”, selezionata da Carolina Ciuti; “Programma di performance”, coordinato da Lydia Pribisova; “Palinsesto di talk e incontri”, animato da Elisabetta Roncati; “Open Call e Premi”, coordinati da Lorenzo Bruni. Punti fondanti per far orientare il visitatore dentro un’esperienza fatta di livelli di fruizione differenti, che non impone una lettura univoca, ma lascia che ciascuno contribuisca a definire un percorso aperto e plurale.  

 

Sperimentazione e creatività: due nuove open call

In questa edizione la parola non sarà affidata solo agli spazi espositivi, che rispondono con progetti site e time specific, ma anche ai giovani artisti/studenti delle Accademie di Belle Arti italiane e a coloro i quali realizzano una sperimentazione pura come la sound art, ma anche a chi rinnova l’informazione attraverso nuove forme. Nell’edizione 2025 vengono infatti proposte due nuove open call, pensate per ampliare la vocazione inclusiva di The Others e dare spazio a prospettive emergenti e alternative: Digital-Craft Journey AI (Video), una call per studenti di cinque Accademie di Belle Arti italiane (Torino, Milano, Bologna, Firenze e Catania), invitati a presentare un’opera video che esplori limiti e possibilità dell’intelligenza artificiale; “Risonanze Urbane” open call internazionale per un’opera sonora site-specific che indaghi il ruolo dello spazio urbano nell’epoca delle smart city e delle connessioni digitali. L’opera vincitrice sarà diffusa nel vano scale d’ingresso, trasformando l’accesso in una soglia “immersiva” tra città e fiera. Associazioni culturali e istituzioni attive nella sound art saranno coinvolte nella selezione e parteciperanno a una tavola rotonda dedicata alla sperimentazione sonora tra cui l'associazione Ram e l'Accademia di Belle Arti di Roma che assieme si sono impegnate nella promozione di questo tipo di medium/tema.

 

Gallerie e Suite

Una visione completa del contenuto di The Others sarà possibile solo dopo l’arrivo di tutti i progetti — la deadline per partecipare è fissata al 5 settembre — nel frattempo però si è conclusa l’assegnazione da parte del comitato curatoriale delle 6 “suite”, dai cui progetti possono emergere delle indicazioni sostanziali su ciò che sarà possibile vedere a The Others 2025. 

Ad esempio, Artra e la Galleria Davide Di Maggio, entrambe di Milano, hanno scelto di creare un dialogo tra giovani artisti appena usciti dalle accademie e opere di artisti storicizzati. Una scelta che da un lato conferma il loro impegno verso la creatività emergente, e dall’altro testimonia la continuità del lavoro svolto con artisti affermati nel corso dei decenni precedenti. Il risultato è un equilibrio interessante tra la freschezza delle nuove generazioni e il confronto consapevole con la memoria del passato. Artra presenta Martina Franchini, che esplora le sagome essenziali degli spazi urbani attraverso assemblaggi di oggetti trovati, creando una sorta di meta-scultura, accanto alle opere di Han Tao che propone quadri in cui soggetti legati alle religioni orientali si confrontano con icone occidentali, calligrafie dorate si sovrappongono a monocromi modernisti; il tutto però in dialogo con le opere pittoriche di Giovanni Asdrubali (1955), maestro dell’astrazione e del concetto di vuoto. Il filo conduttore appare essere, così, la ricerca di momenti di pausa, sospensione e silenzio all’interno del flusso. La Galleria Davide Di Maggio invece affida a un’opera iconica del grande artista Fluxus Wolf Vostell — V40 (Vostel 40 Jahre alt) del 1973/76, omaggio alla Boîte-en-valise di Duchamp — la chiave interpretativa della propria collettiva. L’installazione, contenuta in una valigia, riflette sul potere rigenerante dello sguardo straniante e del ready-made, offrendo una griglia interpretativa per leggere le opere dei giovani artisti appena usciti dall'accademia di Brera, tra cui Leonardo Fenu, ma anche della più matura Nerina Toci

 

Due gallerie internazionali, la Contour Art Gallery di Vilnius e Gaze-Off, progetto di Franco Marinotti che si sviluppa tra Lugano e Barcellona, hanno optato per proposte che mettono in dialogo prospettive culturali diverse — una scelta perfettamente in sintonia con la sede dell’ITCILO, campus delle Nazioni Unite. Contour Art Gallery presenta un progetto tutto al femminile, con artiste tra cui Diana RemeikyteJurate Kazakevičiūtė e Raminta S.R. Mint che indagano il rapporto tra soggetto e il contesto globale usando tecniche diverse dalla performance all’arazzo. Gaze-Off riflette sul dialogo possibile tra la costruzione della memoria individuale e quella collettiva con opere concepite per l’occasione dai fotografi Juande Jarillo, Gaia Renis, Prisca Groh che dialogheranno con opere di altri artisti tra cui i dipinti di Angelo Mosca.

 

Completano il gruppo delle sei suite A.MORE Gallery e Antonio Colombo Arte ContemporaneaA.MORE Gallery, tra gli altri, un nuovo ciclo fotografico/pittorico di Aldo Salucci sulle carpe giapponesi e un’installazione del pittore Vittorio ValianteAntonio Colombo Arte Contemporanea affronta anche lui il tema del viaggio interiore, ma attraverso opere di artisti di varia nazionalità tra cui la greca Daphne Christoforou con le sue ceramiche e dipinti, e l’ucraina Iryna Maksymova con arazzi prodotti con stoffe riciclate. 

 

Il Board curatoriale contiene a precisare che: «Ciò che appare già chiaramente evidente con le anteprime dei sei progetti delle sei suites, è la volontà, da parte degli espositori che scelgono The Others Art Fair, di sostenere artisti capaci di attivare un confronto tra culture, esperienze e visioni differenti del nostro essere globali e nel voler guardare, finalmente, con sguardo critico e propositivo all’impatto della rivoluzione digitale». The Others Art Fair, da sempre impegnata nello scouting di spazi e artisti fuori dai circuiti consolidati, riesce a unire il modello democratico dell’open call con uno spirito curatoriale che la avvicina ad un modello di fiera ad invito. Il risultato è una piattaforma corale, in cui la pluralità delle voci viene organizzata per essere ascoltata con chiarezza, intensità e partecipazione.

 

Il Board curatoriale 2025 

Guidato anche quest’anno da Lorenzo Bruni, critico d’arte, curatore indipendente e docente di Culture Digitali all’Accademia di Belle Arti di Firenze, nonché direttore artistico della XIV edizione di The Others, il board curatoriale per il 2025 riflette le diverse anime, sfaccettature e sperimentazioni che la quattordicesima edizione intende accogliere e far dialogare. 

Caterina Angelucci, vive a Milano e ha fondato nel 2021 la residenza per artisti Lido La Fortuna a Fano e nel 2023 ha pubblicato per Postmedia Books un libro sul ruolo delle residenze d’arte, mentre dal 2024 è redattrice di Artribune, dove cura, tra le altre cose, una rubrica dedicata agli spazi emergenti e non profit. 

Carolina Ciuti, vive a Madrid e si occupa di sperimentazioni legate al video: ha diretto fino al 2022 la fiera LOOP a Barcellona e oggi dirige Exibart España (exibart.es) e collabora con il centro KBr Fundación MAPFRE sempre a Barcellona. Ha pubblicato con Mousse Publishing e RAM Editions

Lýdia Pribišová, vive a Bratislava ed è stata curatrice del Padiglione Slovacco alla 60ª Biennale di Venezia nel 2024 e fa parte del team di Trenčín Capitale Europea della Cultura 2026. Dal 2020 al 2024 è stata curatrice alla Kunsthalle di Bratislava; dal 2006 è redattrice per Flash Art Czech & Slovak Edition e, dal 2015, ne è caporedattrice. 

Elisabetta Roncati, vive a Milano e ha fondato nel 2018 Art Nomade Milan, un blog nato per recensire eventi con l’obiettivo di rendere l’arte accessibile a un pubblico più ampio, con particolare attenzione all’arte tessile, africana e islamica. È volto televisivo e radiofonico, creatrice di contenuti digitali per varie testate e autrice di libri, tra cui Arte Queer per Rizzoli uscito nel 2023.

comunicato stampa

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