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B. Vittoria / Vallette | 17 settembre 2025, 07:00

L'area cani del giardino Cavallotti resta chiusa: "Spiragli per un'apertura nel 2026"

L'assessore Tresso fiducioso: "Valutiamo di usare i fondi Pon Metro Plus"

L'area cani del giardino Cavallotti

L'area cani del giardino Cavallotti

Inaugurata nel luglio del 2022, dopo la demolizione del circolo Rastel Verde, l’area cani del parco Cavallotti (corso Toscana angolo corso Cincinnato) ha avuto vita breve. A gennaio 2025 l’amministrazione comunale ne ha decretato la chiusura per motivi di sicurezza. Il tema è approdato due volte in Consiglio comunale, sollevato dapprima dal consigliere del Movimento 5 Stelle Andrea Russi e successivamente, con ulteriori richieste di chiarimento, dal consigliere di Torino Bellissima Pierlucio Firrao

Ma la stessa dinamica si è ripetuta in Circoscrizione 5 con un documento del consigliere M5S Pasquale Frisina. L’area cani era già stata data con un vizio edile. Tanto che il giorno stesso che l’avevamo presa in carico ci eravamo permessi di fare notare alcune cose” aveva precisato, a suo tempo, il coordinatore all’Ambiente, Giorgio Tassone.

I problemi

Secondo la ricostruzione fornita nelle ultime ore dall’assessore al Verde del Comune di Torino, Francesco Tresso, l’area - realizzata solo tre anni fa - presenta già gravi criticità: mancano battenti dei cancelli, la serratura del pedonale è rotta, diversi tratti della recinzione risultano divelti o inclinati e ampi varchi si sono aperti a causa del distacco delle reti dai supporti.

Il costo stimato per mettere in sicurezza l’area è di circa 40mila euro, ma al momento non ci sono fondi disponibili. Una prima ipotesi di utilizzo dei ribassi di gara di un progetto Pnrr (Pinqua VAL9, Parco delle Vallette) è stata esclusa, poiché la sistemazione del Cavallotti non rientrava nel progetto originario.

"Impossibile tenerla aperta"

Non è stato possibile tenerla aperta per i rischi che comportava ai cittadini - ha spiegato Tresso -. Con i fondi del programma Pon Metro Plus sarà forse possibile intervenire straordinariamente nel 2026”. Una speranza secondo Firrao che si augura “si riesca ad attingere da queste risorse per poter programmare una spesa già dall’inizio del prossimo anno”.

Philippe Versienti

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