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Attualità | 20 settembre 2025, 17:30

Torino non alza le tariffe e batte Milano: turisti in aumento e oltre 10 milioni nelle casse comunali

Crescono gli affitti brevi con 1milione di penottamenti, ma per il Comune servono controlli per evitare squilibri

Torino non alza le tariffe: turisti in aumento e oltre 10 milioni nelle casse comunali

Torino non alza le tariffe: turisti in aumento e oltre 10 milioni nelle casse comunali

Nel 2024 Torino ha superato quota 10 milioni di euro grazie alla tassa di soggiorno, con un vero e proprio boom delle case affittate per pochi giorni. Solo queste avrebbero portato oltre 1 milione di pernottamenti, riempiendo le casse comunali con circa 2,7 milioni di euro, oltre un quarto del totale.

Chi dorme in un appartamento affittato da un privato paga 2,30 euro a notte. La cifra cresce negli hotel, fino ad arrivare a 5 euro per chi sceglie un cinque stelle. Eppure Torino resta una città "gentile" su questo fronte: è una delle poche grandi città italiane a non aver mai alzato la tassa negli ultimi anni. Milano, ad esempio, parte da 3,5 euro persino negli hotel a una stella e in vista del Giubileo 2025 ha già spinto molti alberghi al nuovo tetto massimo di 7 euro. Torino invece sceglie la linea della moderazione: nei cinque stelle la tassa resta a 5 euro, senza rincari.

"Una tassa di scopo è uno strumento che alimenta un sistema – ha commentato l’assessore al Turismo, Mimmo Carretta  Crescono i turisti e quindi la possibilità di investire. L’aumento degli introiti è dovuto proprio alla crescita delle presenze, inoltre è in corso un’interlocuzione con Airbnb per trovare soluzioni di carattere commerciale. I problemi non riguardano i controlli, ma le zone della cintura torinese dove la tassa non viene richiesta. Questi incassi fanno bene alla città e ci aiutano a consolidare i numeri che stiamo registrando, specchio di una situazione che viviamo in maniera virtuosa".

L’incognita dei B&B, Carretta: "Non siamo in overturism"

Accanto all’entusiasmo per i turisti in crescita, c’è però una preoccupazione: troppi B&B o case affittate per pochi giorni potrebbero ridurre le abitazioni disponibili per chi cerca un affitto normale e far salire i prezzi. Non solo: in alcune zone i negozi rischierebbero di sparire, trasformati in appartamenti turistici, cambiando la vita dei quartieri.

È questo il punto su cui il Comune vuole tenere gli occhi aperti, per non finire come altre città italiane ed europee dove il turismo ha preso il sopravvento sui residenti.

"Stiamo prendendo tutti gli accorgimenti necessari sia dal punto di vista urbanistico sia commerciale – ha aggiunto Carretta – Ma una cosa sono i negozi chiusi, un’altra i negozi che diventano B&B. Qui dovremo incrociare i dati per monitorare con attenzione la situazione, così da rispondere a una preoccupazione che esiste. Non siamo in overturism, ma il fenomeno va seguito da vicino".

Controlli serrati contro i "furbetti"

Il Comune intanto non lascerebbe campo libero a chi prova a fare il furbo. Negli ultimi anni sono aumentati i controlli: si parte dal confronto tra quanto dichiarato e quanto effettivamente versato, con verifiche ogni tre mesi, e a fine anno si fa il bilancio degli eventuali mancati pagamenti. Per ora, a Torino, i casi sarebbero pochi.

"Il passo avanti rispetto al vecchio codice – ha spiegato l’assessore Gabriella Nardelli– è che oggi c’è l’obbligo di esporre l’imposta sia sulle targhe sia negli annunci. Su queste dichiarazioni vengono effettuati i controlli, dopodiché i dati vengono incrociati con la Questura. Nella nostra città, però, i casi di evasione sono contenuti. Sul tema degli Airbnb, Milano o altri Comuni forse prenderanno decisioni anticostituzionali. Noi possiamo intervenire sull’aspetto urbanistico e stiamo lavorando anche sulle sanzioni per omesso versamento o dichiarazioni mancanti".

Marco D’Agostino

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