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Attualità | 25 settembre 2025, 18:58

Inaugurata la Casa nel Parco: Mirafiori sud festeggia una riqualificazione a lungo attesa

Energia verde e spazi rinnovati: palco, vele esterne e impianto fotovoltaico per una realtà sempre più viva

Inaugurata la Casa nel Parco a Mirafiori sud

Inaugurata la Casa nel Parco a Mirafiori sud

Un luogo di comunità, di socialità e di progettazione territoriale che rinasce rinnovato. La Casa nel Parco (Casa del Quartiere di Mirafiori sud), in via Panetti 1, ha riaperto le sue porte dopo un importante intervento di riqualificazione.

Un’opera resa possibile grazie a due progetti: “Mirafiori (non) è la fine del mondo”, finanziato dalla Città di Torino con il programma Youtoo, e “Nuove Energie per la Casa nel Parco”, sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito dell’iniziativa benEfficientiamo.

Un cantiere sociale che ha dato frutti

A sottolineare la portata del percorso è stata Elena Carli, segretario generale della Fondazione della Comunità di Mirafiori: “Questo spazio si è rinnovato grazie a due progetti finanziati dalla Città di Torino e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo – ha commentato Carli – Questi interventi hanno permesso la riqualificazione di spazi che molti residenti hanno visto nascere. Il percorso di rinnovamento si è trasformato in un cantiere sociale, impegnativo ma molto soddisfacente per i risultati che stiamo raccogliendo”.

Partecipazione, cuore di Mirafiori

Anna Rosaria Toma, presidente della Fondazione della Comunità di Mirafiori, ha ricordato il legame profondo tra il quartiere e la Casa nel Parco:
La nostra fondazione è presente in questo luogo dal 2011 – ha dichiarato Toma – Da allora abbiamo visto un grande afflusso di residenti e partecipazione. Negli anni sono nati progetti che hanno dato vita a realtà oggi autonome. Mirafiori sa bene cosa significa partecipazione: il suo passato operaio ci ha reso un quartiere in cui la condivisione è nel cuore del nostro progetto”.

Il sostegno delle istituzioni

Anche l’assessore all’Istruzione del Comune di Torino, Carlotta Salerno, ha voluto rimarcare l’importanza del lavoro collettivo: “Quasi tutte le cose che si fanno in comunità sono complesse da realizzare – ha sottolineato – Per questo non bisogna mai dare per scontato il ringraziamento al mondo del volontariato, che tanto ha fatto per il quartiere. Questo è uno spazio in cui ci sentiamo accolti. Come Città sentivamo la responsabilità di trovare risorse per aiutare luoghi come questo. È bello vedere che i fondi sono stati spesi con precisione e puntualità, non solo qui ma in tutti i centri della città. Dobbiamo fare in modo che ogni cittadino possa avere altre case simili in tutta Torino”.

Nuove strutture e innovazione

La riqualificazione ha portato con sé molti interventi di ristrutturazione e molti elementi che sono delle vere e proprie novità: sul retro sono state installate vele per coprire lo spazio esterno e un palco per ospitare eventi, mentre il tetto è stato dotato di un impianto fotovoltaico. Inoltre, è stato allestito un nuovo spazio sotto i portici, rendendo la struttura più funzionale e sostenibile.

Il riconoscimento della Circoscrizione

Infine, le parole del presidente della Circoscrizione 2, Luca Rolandi, hanno sottolineato l’importanza della sinergia tra istituzioni e terzo settore: “La Città sta facendo molto e noi siamo tra i beneficiari di questi sforzi – ha dichiarato Rolandi – Tra poco si vedranno i frutti di questa forte collaborazione tra terzo settore e istituzioni. Come tutte le Case di Quartiere, la Fondazione della Comunità di Mirafiori è la linfa vitale della città. Senza di loro, tante iniziative di comunità non si realizzerebbero”.

Anche la consigliera di Circoscrizione 2, Antonella Carpinelli, ha ricordato il ruolo della comunità: “Questo spazio lo abbiamo visto crescere e, fin dall’inizio, abbiamo lottato perché ci fosse e si ampliasse, coinvolgendo altre realtà territoriali – ha spiegato – Sono capogruppo delle Donne di Mirafiori sud, che raccoglie 25 donne da 25 anni e con cui organizziamo iniziative. Collaboriamo con la Casa nel Parco e, per esempio, il 17 luglio abbiamo fatto la spaghettata antifascista. Questo spazio va curato perché è molto sentito, una grande realtà”.

La memoria di un impegno lungo decenni

Antonio Caricato, storico cittadino e volontario, ha voluto condividere un ricordo personale: “Avevamo inserito in questo parco il giardino sperimentale insieme alla Circoscrizione – ha raccontato Caricato – Il comitato era riuscito a realizzare il parco con tanti sacrifici, ma molti cittadini che avevano dato una mano non ci sono più, gli ultimi portati via dal Covid. Sono rimasto l’unico dell’ex comitato spontaneo".

"Da 45 anni mi impegno per questo luogo, per sistemare una zona che un tempo era discriminata - ha poi concluso - Via Artom aveva una brutta fama: molte famiglie avevano sette figli e non c’era un parco per i ragazzi, che cercavano sfogo altrove. La vita era così”.

Marco D’Agostino

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