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Eventi | 25 settembre 2025, 11:00

Torino rompe il silenzio per la pace: un concerto di speranza e impegno

Emergency e le coriste del Coro del Teatro Regio insieme per la pace nella Chiesa di San Rocco: musica sacra e corale, tra riflessioni sulla guerra e sull’impegno per costruire un domani diverso

Torino rompe il silenzio per la pace: un concerto di speranza e impegno

Torino conferma il suo impegno per la pace non solo con le manifestazioni di piazza che in questi giorni hanno coinvolto numerosi cittadini, ma anche attraverso l’arte, con la kermesse “Rompiamo il silenzio. Concerto per la pace”, Che ha inaugurato la serie eventi organizzati presso la splendida Chiesa barocca di San Rocco, sita in via S. Francesco d’Assisi.

 Il bisogno di solidarietà e speranza oggi più che mai ampiamente condiviso, è stato affidato alle coriste del Coro del Teatro Regio accompagnate dal pianista Alessandro Boeri che, con la loro musica e le loro voci, hanno messo a tacere, anche se solo simbolicamente, il disumano fragore delle armi.  Il concerto è stato ideato dai volontari di Emergency per ricordare che la pace è possibile ed è sempre la scelta migliore. In un mondo martoriato da guerre e violenza e svilito da indifferenza e disimpegno, dare spazio anche se solo per un paio d’ ore  alla magia della musica e far risuonare parole di speranza può diventare rivoluzionario. Gli onori di casa, sono stati affidati alla dott.ssa Gabriella Giuffrida che ha portato i saluti della comunità di San Rocco e del Rettore del Santuario Don Fredo Olivero, da sempre impegnato per promuovere il dialogo interreligioso. Ha poi preso la parola la consigliera regionale Laura Pompeo, sottolineando come in un tempo drammatico, come quello che stiamo vivendo, anche la musica deve riportarci al cuore dell’impegno ed alla responsabilità che ognuno di noi ha nel costruirla. E’ poi stato la volta della musica: il Coro del Teatro Regio ha eseguito brani di musica sacra e corale spaziando da Pergolesi a Bach, a Franck, Rossini, Vivaldi, Faurè, Mendelssohn ed Handel. Nel corso della serata sono inoltre stati letti dall’attrice e volontaria di Emergency, Lauro Rosso, brani sull’atrocità delle guerre, ambientati in Ucraina ed Afganistan, che nonostante la loro durezza, aprivano tuttavia un varco di speranza, celebrando la vita ed inducendo gli spettatori a credere nell’importanza dell’impegno e nella possibilità di costruire la pace. L’intervento di Serena Rosso si è infine concluso ricordando l’articolo 11 della nostra Costituzione: L’Italia ripudia la guerra. A maggior ragione,  queste parole devono risuonare “oggi quando i governi si riarmano, destinando 32 miliardi in spese militari in un solo anno, quando sembra emergere la guerra come opzione inevitabile c’è bisogno di un richiamo ancora più forte, di un richiamo ancora più forte che ci spinga a scegliere la vita non la morte”

Tale monito contro la guerra e la violenza risulta ancora più forte  a fronte delle atrocità di Gaza dove Emergency è tuttora impegnata a prestare sostegno e cure come ci ha ricordato la volontaria Franca Mangiameli:- “i nostri operatori sono in una clinica che abbiamo costruito a Gaza nell’area di al-Qarara e all’interno di un’altra clinica nella zona di al-Mawasi (Khan Younis), nel sud della Striscia, come supporto a dei medici palestinesi. La situazione è drammatica, abbiamo dalle 250 alle 300 visite al giorno, vediamo solo gente scappare e chi scappa deve sostenere ingenti spese, deve comprarsi il terreno, montare le tende e chi non ha un passaggio deve procurarselo e i passaggi costano quasi 500 dollari ogni 15 km. Gli aiuti entrano di rado e quando entrano spesso la merce viene presa e venduta al mercato nero.

In 31 anni di Emergency, dopo avere visto guerre in Afganistan, Sudan, Yemen, Sierra leone gli operatori dicono di non aver mai assistito ad una situazione simile. Chiediamo per tanto al governo italiano di farsi carico di questo genocidio e di fare qualcosa. Partecipiamo anche alla Global Sumud Flottilla con la Life Support, una nave di supporto medica a sostegno di quanti prendono parte alla missione.

Speriamo così di riuscire a suscitare interesse verso i popoli del mondo, soprattutto nei governi”

Maria La Calce

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