E’ aperto, fino al 31 ottobre, il bando nazionale per accedere ai Collegi del Mondo Unito per il biennio 2026-28. Le borse di studio del bando sono rivolte a studenti e studentesse iscritti in terza superiore e residenti in Italia da almeno due anni.
I Collegi del Mondo Unito (United World Colleges - UWC) sono un movimento internazionale creato negli anni ‘60 che mira a promuovere il dialogo tra culture diverse attraverso l'educazione e l'interazione tra ragazzi di diversi paesi, che vivono e studiano insieme per gli ultimi due anni di scuola superiore. Due anni di studio che si concludono con l’ottenimento dell’IB, in italiano baccellierato internazionale, un diploma riconosciuto in quasi tutto il mondo.
Come si studia? Ognuno sceglie le materie che vuole studiare e il modello di studi è molto simile a quello americano, dove gli studenti, per ogni materia, cambiano classe mentre invece i professori restano in aula. Per l’ottenimento del diploma, sono necessarie anche le attività CAS: creative, sportive e sociali (community service, volontariato). L’insegnamento viene svolto in inglese e se non si conosce la lingua la si può imparare nella scuola stessa.
In totale i collegi presenti in tutto il mondo sono diciotto e in Italia ne esiste uno che si trova a Duino, in Friuli Venezia Giulia. E’ quello che hanno frequentato Fatima e Olmo, i due ex studenti che abbiamo intervistato. Nei Collegi del Mondo Unito ha studiato anche Giulio Regeni, il giovane ricercatore di Oxford morto in maniera tragica in Egitto. In pieno stile UWC, il collegio di Duino ha istituito una borsa in onore di Giulio per studenti egiziani.
Abbiamo approfondito le esperienze di Olmo e Fatima che per ragioni anagrafiche sono stati studenti del collegio di Duino in due periodi diversi ma che oggi sono ancora molto attivi all’interno del movimento.
Fatima è una ragazza marocchina che vive a Torino. Inizialmente frequentava con profitto il liceo scientifico Alessandro Volta quando una sua professoressa, genitore di una studentessa dei Collegi, le propone di partecipare alle selezioni per andare a studiare nel Collegio di Duino. Fatima ha sempre nutrito un grande interesse per l’aspetto internazionale del movimento, avendo sempre vissuto nel quartiere Aurora, uno dei quartieri più multietnici di Torino.
All’interno del movimento è molto importante l’aspetto del volontariato e per Fatima è stato molto interessante avere l’occasione di poter accompagnare dei ragazzi durante un viaggio in Romania, perché le ha consentito di cambiare la prospettiva sulla sua vita. Infatti dopo questo viaggio ha deciso di lasciare la carriera da medico prima ipotizzata per laurearsi in scienze giuridiche in triennale e sicurezza internazionale in magistrale, grazie ad una borsa di studio che è riuscita ad ottenere frequentando il collegio.
E’ interessante notare come un’esperienza di questo genere possa cambiare le persone. Fatima prima di entrare nel collegio era una giovane che si illudeva di poter cambiare il mondo con la fantasia, mentre è stato il percorso di studi che ha intrapreso a cambiare lei, facendole capire come poteva essere utile e iniziando così anche ad amare la sua città che prima vedeva solo come un limite. Fatima ha riportato l’esperienza del collegio a Torino, trasformando quello che era un’ambiente ristretto in uno spazio di opportunità: un doposcuola per bimbi che hanno avuto la sua stessa esperienza. Oggi è una delle principali promotrici di questo movimento.
Altrettanto interessante è la storia di Olmo, che da adolescente non voleva più proseguire il suo percorso scolastico al liceo scientifico Galileo Ferraris di Torino. I suoi genitori non volevano però che andasse a studiare in un altro liceo scientifico e quindi ha deciso di partecipare al bando per i Collegi, trovandosi così a condividere la propria abitazione a Duino con studenti provenienti da culture diverse. Olmo sottolinea che l’idea è molto bella ma che ci sono anche problemi nel realizzarla, dato che alcuni studenti arrivano da paesi dove sono in corso conflitti, come ad esempio il conflitto israelo-palestinese o quello russo-ucraino, e purtroppo non sono solo conflitti culturali, ma vere e proprie guerre, che possono coinvolgere le storie personali. Ma questo rende ancora più forte il messaggio di integrazione che un movimento come questo vuole diffondere, unendo culture che sono completamente diverse e in alcuni casi persino conflittuali.
Se ci fossero tra i lettori dei giovani come Olmo e Fatima che sono interessati ad ampliare i propri orizzonti e che vogliono avere l’occasione di studiare nei Collegi del Mondo Unito, il 30 settembre ci sarà una prima presentazione, via Zoom, per raccontare l’esperienza e spiegare come partecipare al bando al quale ci si può iscrivere fino al 31 ottobre, con la speranza che molti giovani sfruttino questa occasione di poter fare un’esperienza che potrà cambiare le loro vite.
Per chi fosse interessato a partecipare scrivere una mail a cniuwc@it.uwc.org o andare sul sito di UWC Italia https://it.uwc.org
Link presentazione 30 settembre alle ore 18:00 - https://eu01web.zoom.us/j/61144429843