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Politica | 05 giugno 2017, 17:00

Entro settembre la valutazione delle quote della città di Torino dal Caat

la risposta dell'assessore al Commercio, Alberto Sacco, ad una richiesta di comunicazioni da parte della consigliera Maria Grazia Grippo

Entro settembre la valutazione delle quote della città di Torino dal Caat

Questo pomeriggio, in Consiglio Comunale, l’assessore al Commercio, Alberto Sacco, ha risposto ad una richiesta di comunicazioni da parte della consigliera Maria Grazia Grippo, in merito alla notizia secondo la quale 75 grossisti su 82 del mercato agroalimentare di Torino, facenti capo all’associazione Apgo, avrebbe annunciato la volontà di abbandonare il Caat.

L’assessore, ricordando i numerosi incontri con grossisti, con il presidente del Caat, con i sindacati, con l’ispettorato del lavoro, ha evidenziato come in una comunicazione inviata alla Città, il presidente del Caat, Giuliano Manolino affermi come non ci siano indizi di abbandono da parte dei grossisti e come, invece, si continui a registrare una domanda di spazi da parte degli stessi grossisti del centro.

Nella sua comunicazione, il presidente del Caat ha aggiunto come Apgo non abbia mai voluto fornire il numero degli associati e quindi come non sia riscontrabile che Apgo rappresenti 75 grossisti su 82.

Entro il 30 settembre, ha concluso Sacco, sarà valutata la presenza della partecipazione della Città all’interno della società Caat.

Maria Grazia Grippo (Partito Democratico): I grossisti rappresentati da Apgo hanno manifestato le loro intenzioni attraverso una lettera inviata alla Regione. In questa sede, mi interessava parlare con l’Amministrazione e non con Manolino. Si tratta per l’Amministrazione, di assumersi responsabilità, essendo il Comune ad oggi ancora socio di maggioranza, perché sia sanato l’effetto di un dialogo compromesso tra la dirigenza di Caat e i grossisti che vi lavorano. Questo non sta avvenendo, mi chiedo perché una realtà del genere stia vivendo un momento di così gravi tensioni. I grossisti affermano che sia mancato il dialogo da parte del Comune e come ci sia una totale assenza di indirizzi. Di questo bisognerebbe poter discutere in commissione, che il Caat non diventi una scatola vuota.

Andrea Russi (Mov5 Stelle): Riconosciamo il grosso lavoro del Caat per arrivare al pareggio di bilancio, ma alla luce dei fatti accaduti da ottobre ad oggi, non possiamo considerarlo come l’unico indicatore della salute di un ente. Ci auguriamo che tutte le parte in causa facciano una riflessione perché si possa giungere all’epilogo di una situazione insostenibile. Se la soluzione migliore sarà la valutazione di una dismissione delle quote di partecipazione non potremo che sostenere la scelta dell’Amministrazione.

c.s.

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