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Eventi | 20 novembre 2018, 16:00

La Facoltà di Matematica trova la soluzione per rendere accessibile la ricerca e lo studio a chi ha perso la vista (FOTO)

Inaugurato il Laboratorio Sergio Polin, che avvicina le discipline STEM a chi è portatore di disabilità visiva

La Facoltà di Matematica trova la soluzione per rendere accessibile la ricerca e lo studio a chi ha perso la vista (FOTO)

Matematica accessibile a tutti. Più forte e "scientifica" delle difficoltà visive e delle disabilità. Taglio del nastro per il Laboratorio "Sergio Polin", presso la sede della facoltà di Matematica di Torino.

Si tratta di un nuovo spazio costruito apposta per rispondere nella maniera migliore alle necessità delle discipline STEM, acronimo che raccoglie le quattro discipline scientifico-tecnologiche (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). 

Ma la sua marcia in più non è solo questa: realizzato grazie ai contributi di Università di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Specchio dei Tempi, I.Ri.Fo.R./UICI - Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione/Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Fondazione Università Popolare, Leoclub Biella e Pino Torinese e Società Reale Mutua Assicurazioni, il laboratorio è infatti pensato per essere accessibile dalle persone con disabilità, in particolare disabilità visive.

All'interno del laboratorio ci sono tecnologie per accesso a studi anche avanzati per chi ha difficoltà di vista o proprio non vede. "Sono prodotti che tramite computer leggono ciò che c'è sullo schermo o tastiere che restituiscono in braille ciò che è visualizzato. Tecnologie già avanzate sui testi fatti di parole, ma più complesse quando si tratta di formule e numeri matematici", spiega la professoressa Capietto.

"In ateneo al momento - prosegue - ci sono alcune decine di studenti con problemi di disabilità visiva. Ma al momento della scelta, tendono a escludere a priori percorsi di studi scientifici, mentre in realtà non hanno alcun problema a livello cognitivo. E i costi per determinate tecnologie sono piuttosto bassi".

"Quello di Torino - conclude - è un centro che rappresenta un unicum in Piemonte e in Italia e solo a Karlsruhe, in Germania, c'è qualcosa di simile a livello europeo".

Un progetto che ha visto recitare un ruolo centrale ad Anna Capietto, responsabile per la disabilità del Dipartimento di Matematica “G. Peano” e Responsabile del Laboratorio “S. Polin”.

"Questo progetto - spiega il rettore dell'Università di Torino, Gianmaria Ajani - è il frutto del lavoro di tante persone ed è fondamentale per dare strumenti a chi frequenta l'ateneo ed è portatore di disabilità. Si parla tanto di eccellenza, nel nostro ateneo e questo è sicuramente un aspetto di questa eccellenza".

"Se mio marito fosse qui - dice Elisabetta Grande Polin - raccontaterebbe di come, persa la vista a 22 anni, si è avvicinato alla Facoltà di Matematica proprio per cercare di rendere queste attività accessibili a chi ha disabilità visive. Ma lui era musicista, non matematico e faceva il centralinista presso Unicredito, pur avendo una grande passione per l'informatica. E nell'informatica intuiva ci fosse la chiave per rendere accessibili lo studio e la ricerca matematica a chi è portatore di disabilità".

"Da anni lavoriamo all'accessibilità per le materie di matematica, informatica e ingegneria a livello universitario - spiega Paolo Prinetto, presidente del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica (CINI) del Politecnico di Torino - per creare comunità. In tanti ci lavoravano, ma non c'era scambio e contatti. Ma si può ancora migliorare e rafforzare queste forme di collaborazione e di ricerca per creare un habitat che un Paese civile deve per forza avere".

"Ammetto che sono stato rimandato di matematica al liceo - scherza Federico Borgna, sindaco di Cuneo - e credo che mi avrebbero rimandato anche se ci avessi visto. Ma questo progetto che oggi si realizza, di rendere la matematica accessibile a chi non vede, è davvero molto significativo e visionario. Abbiamo così messo insieme persone che potessero cogliere l'importanza di questo progetto. E come una palla di neve che cresce rotolando dalla montagna, l'iniziativa ha preso sempre più corpo. Ci va coraggio e capacità di progettare andando oltre, per arrivare a risultati così".

"L'inclusione è parte integrante del diritto allo studio - sono le parole di Federica Patti, assessora all'Istruzione e all'Edilizia Scolastica del Comune di Torino - e ben vengano progetti come questo che sfrutta le nuove tecnologie per aiutare il proseguimento degli studi per chi è portatore di disabilità".

Ora il futuro porterà a un nuovo impegno per la realizzazione del laboratorio di fisica accessibile.

Massimiliano Sciullo

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