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Viabilità e trasporti | 25 marzo 2020, 16:50

L'emergenza Coronavirus "svuota" bus e metro, Gtt ricorre alla cassa integrazione

Lo strumento verrà attivato a rotazione dal 30 marzo: nelle ultime due settimana la metropolitana di Torino ha perso il 90% dei passeggeri

L'emergenza Coronavirus "svuota" bus e metro, Gtt ricorre alla cassa integrazione

Il Coronavirus obbliga Gtt a ricorrere alla cassa integrazione a rotazione. Ad annunciarlo l’amministratore delegato Giovanni Foti, che oggi è stato audito in commissione per la rimodulazione del trasporto pubblico durante l’epidemia. “L'unica operazione che oggi possiamo fare- ha spiegato Foti –, e che abbiamo avviato, è quella della procedura per la richiesta del fondo bilaterale di solidarietà a rotazione”.

Un provvedimento necessario, in seguito al crollo dei passeggeri e degli incassi per Gtt per l’emergenza sanitaria. “Nelle ultime due settimane – hanno chiarito – la metropolitana ha registrato un calo dell’utenza del 90%: a fronte dei 155 mila passaggi giornalieri in un giorno normale, siamo arrivati a 10 mila. Questo inevitabilmente si fa sentire sui conti: prima del Covid-19 l’azienda incassava 9 milioni di euro al mese dai titoli di viaggio”. Una crisi che si affianca a quella sanitaria: attualmente sono cinque i dipendenti -tra Gtt e CaNova - positivi al Coronavirus, di cui uno attualmente ricoverato.

Il documento che annuncia il fondo bilaterale di solidarietà, analogo appunto alla cassa integrazione, è stato inviato questa mattina ai sindacati. Lo strumento di sostegno alternativo al reddito verrà attivato dal 30 marzo e avrà una durata di 9 settimane. “La nostra preoccupazione – ha spiegato Foti – è che ci venga riconosciuta anche la produzione di servizio, così come i ricavi, non fatti per cause di forza maggiore”. L’amministratore delegato ha poi aggiunto che oggi Gtt, a causa del minor afflusso, ha deciso di ridurre la frequenza delle metropolitana di Torino da venerdì 27.

Il quadro a livello regionale, tratteggiato dalla presidente dell'Agenzia per la mobilità piemontese, Licia Nigrogno è preoccupante. “E’ una crisi enorme -ha spiegato - per le aziende di trasporto pubblico”. Dal punto di vista dei numeri i treni hanno subito un crollo del 95% dei passeggeri, mentre bus, tram e metro urbani hanno perso il 90% di viaggiatori: peggio ancora il suburbano che registra il -98%. Nel primo caso il servizio è stato tagliato del 70%, il secondo del 45% ed il terzo di oltre il 50%.

Cinzia Gatti

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