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Politica | 18 ottobre 2016, 18:00

Bono del M5S sulla Sanità:"La platea over 64 è troppo estesa per la campagna vaccini influenza"

"Concentrare le risorse sulle persone a rischio"

Bono del M5S sulla Sanità:"La platea over 64 è troppo estesa per la campagna vaccini influenza"

 

"Abbiamo interrogato l'Assessorato regionale alla Salute sull'intenzione di aumentare per questa campagna vaccinale anti-influenzale la copertura delle persone a rischio da circa il 50% del 2015 al 75%. Per questo sono stati comprati 800 mila dosi di vaccini trivalenti normali a 2,5 € e 20.000 dosi circa di vaccino rinforzato a 5 € a dose, e sono stati stanziati un totale di 8 milioni, comprensivo di una retribuzione di quasi 7 euro a medico per ogni somministrazione e di una convenzione per la distribuzione con le farmacie, convenzione fortemente sostenuta dal consigliere regionale e Presidente dell'Ordine dei Farmacisti torinesi, Mario Giaccone. Le farmacie terranno i vaccini nei magazzini e riceveranno fondi in relazione al numero di vaccini venduti. Insomma una retribuzione per un'attività dovuta, per entrambe le categorie, che ci lascia quanto meno perplessi". A dirlo è Davide Bono, Consigliere regionale M5S Piemonte, che prosegue:"La definizione di persone a rischio si basa su una valutazione dell'AIFA quanto meno non aggiornata, se non dubbia, in quanto si considerano a rischio tutte le persone sopra i 64 anni, anche se oggi giorno l'asticella lavorativa si è spostata verso i 70 anni e quella di anziano verso, se non oltre, i 75 anni".

"Gli over 64enni", continua il Vicepresidente della Commissione regionale alla Sanità, "oggi in Piemonte sono oltre 1 milione: se fossero davvero a rischio, andrebbero coperti almeno al 95% e non al 50%-75%. Tant'è che i primi a dover fare il vaccino, in quanto anziani, sarebbero il Presidente Chiamparino e l'Assessore Saitta, avendo, rispettivamente, 68 e 66 anni suonati. Ci si dovrebbe allora chiedere come fanno a guidare una Regione".

"Noi suggeriremmo di rivedere l'accordo nazionale e concentrare le vaccinazioni sulle persone realmente a rischio e non a tutti gli over 64enni, in modo da ottenere una copertura vaccinale prossima al 100%, riducendo i costi primari e secondari per le Regioni e favorendo una corretta e consapevole libera scelta per tutti gli altri cittadini. In questo modo la platea interessata sarebbe maggiormente circoscritta passando da 1 milione a meno di 500 mila persone (gli over 75 anni sono in effetti 500 mila) con effetti più mirati e tangibili", conclude Bono.

 

c.s.

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