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Campidoglio / Parella | 18 ottobre 2016, 18:35

Martedì e mercoledì convegno internazionale Cgil su industria 4.0

Presente il 25 ottobre anche Susanna Camusso

Martedì e mercoledì convegno internazionale Cgil su industria 4.0

Intensificazione di un lavoro “ovunque, a qualunque ora”, perdita del controllo delle competenze lavorative, management digitale, un nuovo diritto alla “disconnessione”, solco profondo fra chi guadagnerà bene e una massa di lavoratori poco o per nulla qualificati a basso salario, emersione di oligopoli super-potenti, “algoritmizzazione” dell'individuo?

Domande, suggestioni, riflessioni, proposte per la quarta rivoluzione industriale che verrà (o che è già arrivata): questi i contenuti del convegno internazionale organizzato da Cgil Nazionale, Fondazione Friedrich Ebert e Cgil Piemonte: “(R) Evolution Road 4.0. Lavoro, codeterminazione, competitività. Libertà e conoscenza nella quarta rivoluzione industriale”, che si terrà lunedì 24 e martedì 25 si terrà a Torino, presso l'Environment Park, Auditorium Kyoto, via Livorno 60.  Le due giornate di dibattito, che vedranno la partecipazione di personalità svedesi, tedesche, francesi, concludono un primo ciclo di diverse iniziative di approfondimento su Industria 4.0 e intendono approfondire il tema della cosiddetta quarta rivoluzione industriale che, mentre negli altri paesi europei è già in avanzato stato di discussione e oggetto di confronto tra le parti sociali di quei paesi, in Italia risulta essere ancora sotto traccia.

Internet, economia collaborativa, di condivisione, Big Data, reti, industria intelligente, robots, stampa 3D: le nuove tecnologie digitali all’interno della fabbrica avranno un impatto significativo sui processi produttivi in primo luogo ma, più in generale, lungo l'intera filiera produttiva. Seppur con tempi non immediati e graduali, la Cgil ha bisogno di cominciare a ragionare su quali potranno essere gli effetti e le ripercussioni sul mondo del lavoro così come l'abbiamo conosciuto fino ad oggi, perché sorgono lecite preoccupazioni in merito a quale possibile ricaduta questo percorso potrebbe generare in termini occupazionali, ma anche per governare un nuovo mondo del lavoro che ne deriverà. Governare questa transizione significherà ridurre le probabilità che la digitalizzazione del mercato produca nuove disuguaglianze sociali, discriminando i lavoratori in essere da quelli che verranno, concentrando il potere nelle mani di pochi proprietari di piattaforme che avranno a disposizione informazioni, dati, tecnologie e profitti con impatti occupazionali pari a zero.

Non è secondario che questo convegno si tenga a Torino, al primo posto nel nostro Paese come “città manifatturiera” (su 110 comuni capoluogo), considerando congiuntamente la consistenza (numero di addetti) e gli indici sviluppati per classificare la vocazione, la vitalità e la concentrazione urbana del manifatturiero: un risultato per certi versi sorprendente, emerso dai dati di una ricerca del Censis promossa dalla Fondazione Make in Italy, e presentata il 14 ottobre scorso a Roma.

Il convegno del 24 e 25 ottobre vedrà la Cgil confrontarsi con imprese, università, istituzioni: da Marco Gilli, Rettore del Politecnico di Torino a Diego Ciulli, Policy Manager Google Italia; da Armin Schild, AD della Rete tedesca per il Futuro dell'industria ad Andrea Bianchi, Direttore Politiche Industriali Confindustria; da Dominique Boucher, Delegato Generale Ipse a Sergio Chiamparino, Presidente della Regione Piemonte.

Nella giornata conclusiva di martedì 25 sarà presente il Segretario Generale della Cgil, Susanna Camusso.

 

c.s.

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