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Politica | 24 marzo 2017, 17:16

Reinserimento nomadi, un “business della solidarietà colpa della politica!"

Lo sostiene Gianna Gancia, presidente del gruppo Lega Nord in Consiglio regionale del Piemonte, in merito all’inchiesta della Procura di Torino sull'appalto da 5 milioni di euro, affidato dal Comune di Torino nel 2013, per il reinserimento dei nomadi sgomberati dal campo di lungo Stura Lazio

Gianna Gancia

Gianna Gancia

«Le indagini di Magistratura e forze dell'ordine, sulla dimensione impressionante del business della "solidarietà" alla popolazione Rom di Torino, mette in evidenza uno spaccato inquietante di complicità che, se fossero confermati gli accertamenti in corso, coinvolgerebbe in prima persona una parte del mondo politico della sinistra. Senza tuttavia entrare nel merito delle vicende individuali, che sono competenza dell'attività giudiziaria, è doveroso fin da ora sottolineare come un fenomeno di proporzioni così impressionanti sia stato possibile, in questi anni, soltanto in forza di una precisa strategia "politica" tesa a favorire a ogni costo l'accoglienza illimitata di migranti economici sui nostri territori, con il solo obiettivo di far lavorare strutture amiche e compiacenti addossando i costi alle famiglie e ai contribuenti italiani stremati dalla crisi e da tagli ai servizi pubblici sempre più costosi».

Cosi Gianna Gancia, presidente del gruppo Lega Nord in Consiglio regionale del Piemonte in merito all’inchiesta della Procura di Torino sull'appalto da 5 milioni di euro, affidato dal Comune di Torino nel 2013, per il reinserimento dei nomadi sgomberati dal campo di lungo Stura Lazio.

«Esattamente quanto andavamo denunciando già da mesi – continua Gianna Gancia - con iniziative anche pubbliche sull'"affaire" dell'accoglienza.

Esortiamo alla prosecuzione decisa delle indagini e degli accertamenti, nella piena consapevolezza di come occorra fare assoluta chiarezza su un capitolo assolutamente opaco e oscuro della gestione di pubblico denaro sottratto alle attività e ai servizi socio-assistenziali delle famiglie piemontesi. Rimane l'amaro in bocca pensando al fatto che, mentre per anni ha regnato nel capoluogo piemontese un clima lassista e permissivo su queste attività milionarie, la sinistra al governo del Comune capoluogo e della Regione continuasse e continui - con Appendino e Chiamparino - a tartassare senza pietà, con multe e tasse, cittadini e automobilisti piemontesi e torinesi messi in ginocchio dalla crisi e dalle politiche di austerità dei non eletti governo del Pd, con i livelli di imposizione fiscale aggiuntiva più alti d'Italia».

C.S.

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