Si chiude oggi la quattro giorni del Festival della Tv e dei nuovi media a Dogliani (CN). L'ultima giornata si apre in piazza Umberto I con un dibattito sul futuro della televisione; intorno al tavolo di confronto, anche Alessandro Araimo, general manager di Discovery Italia, Andrea Castellari di Viacom International Media Networks, Kathryn Fink di Fox Italia e Marco Paolini di Mediaset.
In che modo la tecnologia ha cambiato le strategie di comunicazione giornalistica? "Dalle nostre ricerche la televisione lineare è ancora prevalente", dice Sergio del Prete di Viacom: "La ricchezza di contenuti della Tv italiana fidelizza il pubblico, che trascorre ancora molte ore davanti alla televisione".
"Il futuro della Tv è roseo e brillante", secondo un esponente di Accenture: "I player tradizionali devono focalizzarsi sulla distribuzione dei contenuti e su quel 'Dna' di riproduzione di contenuti originali, di qualità. I costi di produzione di contenuti raddoppieranno da qui al 2020, secondo una nostra stima. Per monetizzare, la tecnologia non è sufficiente: c'è bisogno di talento, saperla interpretare".
"Non si tratta più di una famiglia riunita intorno alla tv", prosegue l'esponente di Accenture, multinazionale di consulenza di direzione strategica e servizi tecnologici: "Ora si parla di un individuo solitario, 'liquido', che s'informa attraverso più device".
Secondo Marco Paolini di Mediaset, non esiste scontro tra Tv 'lineare' e 'non lineare': "Ma una diversa strategia del prodotto in base dell'audience che si vuole catturare". "Non è vero che tutti guardano la Tv lineare in modo passivo", dichiara Paolini: "Dovremo semplicemente fare i conti con diversi segmenti della popolazione".
Per Kathryn Fink dipende dal contenuto e dal target dei telespettatori: "Lo 'shift' tra Tv lineare e non, dipende dall'età e dal contenuto. Le serie tv sono più interessanti per un pubblico giovane, maschile per lo più. Sul lineare abbiamo un palinsesto diverso così come il modello di business. La Tv lineare si basa soprattutto sulla pubblicità, diversamente dall'on demand".
Continua a rafforzarsi il ruolo di internet come mezzo informativo e di intrattenimento, soprattutto tra i giovani. Il divario tra fruitori dei canali informativi fluidi e tradizionali si fa sempre più profondo e di difficile lettura, registrando una frattura tra fasce di età. Dalla capacità di interpretare le nuove preferenze dipenderà il futuro della televisione.