"In Olanda è legale, in California medicinale. In Jamaica è religione, qui ti buttano in prigione".
Questo lo slogan con cui si apre Fuma Parei, la manifestazione organizzata dal Coordinamento Piemontese Unitario per la legalizzazione della Canapa. È piazza Vittorio il luogo di ritrovo di associazioni, esponenti politici e ragazzi di tutte le età, uniti per sostenere l'uso terapeutico della canapa e la lotta alle mafie che stanno dietro al commercio illegale.
Mentre il sole rovente riscalda gli animi, come colonna sonora passano musiche a tema che inneggiano ai benefici della "gangia", alla serena condivisione della "maria", con un ritmo festaiolo che tuttavia non tralascia l'importanza del contesto più ampio e complesso in cui questa giornata si inserisce. Abbattere i pregiudizi, ampliare le conoscenze, diffondere numeri, statistiche e studi scientifici che dimostrano l'efficacia dell'applicazione della cannabis in campo medico. E ancora, levare alta la voce per aprire un dialogo con chi si ostina a non voler ascoltare. La rete di buoni propositi si estende andando a toccare tanto i temi sociali quanto il contesto politico, che sembra rimanere in una posizione di stallo.
Un esponente di Cgil spiega: "Vogliamo ricordare al governo la possibilità di portare avanti un uso controllato e consapevole delle droghe leggere, soprattutto per combattere la criminalità pesante. Ma non mi sembra ci sia sufficiente volontà politica per affrontare il discorso nel modo giusto". Tra i presenti, Arci, che dedica la giornata a Maria Bruno, conosciuta come "Sister Flash", writer torinese recentemente scomparsa, Associazione Canapa Italiana, che sta organizzando a Torino un corso di coltivazione aperto a tutti, e consiglieri di PD e Movimento 5 Stelle. Caterina, del Coordinamento, ricorda, tra gli altri anche gli scopi naturali per cui portano avanti la causa: "E' una pianta come le altre, va rispettata e conosciuta, non combattuta per colpa dell'ignoranza generale".
E tra le tante finalità curative ancora poco approfondite a livello istituzionale, oltre all'attenuazione dei sintomi della sclerosi multipla, anche il rallentamento della crescita dei tumori, la prevenzione dell'alzheimer e la cura del glaucoma. "Bisogna combattere il sistema illegale, ma non devono essere d'accordo solo i consumatori, c'è necessità di una coscienza collettiva. In altri Paesi europei funziona diversamente, tutti sono più aperti e propositivi.
Qui in Italia continua a esserci un divario generazionale tra i giovani che considerano la cannabis uno svago, e i vecchi, che subito la etichettano come droga", spiega Silvio Viale, radicale, che dal 1996 porta avanti la causa.Si attende ora l'arrivo degli altri esponenti politici con i loro interventi, mentre il sole illumina bandiere colorate e un vecchio camper giunto da Varese con due artigiani girovaghi a bordo.Intanto è partito il corteo, che percorrerà tutta via Po fino a piazza Castello.