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Politica | 24 agosto 2017, 12:52

"La politica dello stop and go, con nuovi tributi e burocrazia non e' utile al rilancio l'economia della montagna"

Su baite e fabbricati rurali l'intervento di Daniela Ruffino (FI)

"La politica dello stop and go, con nuovi tributi e burocrazia non e' utile al rilancio l'economia della montagna"

"La montagna si tutela anche andando incontro alle esigenze della gente che la abita, compresi molti anziani, come i proprietari  delle baite: spesso sono impossibilitati ad occuparsi delle pratiche e dei pagamenti relativi alla regolarizzazione dei fabbricati rurali e si vedranno così costretti all'abbattimento, depauperando irrimediabilmente il patrimonio storico e culturale delle nostre montagne".

E' la preoccupazione della vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Daniela Ruffino (FI), che sulla vicenda degli avvisi di pagamento  inviati dall'Agenzia delle Entrate a migliaia di contribuenti proprietari delle  baite e delle altre strutture interessate chiede "una ferma alzata di scudi da parte di Anci. In particolare Anci Piemonte  deve far sentire la sua voce con più  forza e continuità, così come Uncem. Per  quanto riguarda la Regione mi farò portavoce dei tanti sindaci della Val Sangone e di altre zone che ho sentito in questi giorni, e coinvolgerò la Città Metropolitana".

"Le azioni che tutti - dai Comuni, alle associazioni culturali, alle categorie economiche- stiamo portando aventi da tempo e con fatica per la valorizzazione della montagna torinese e piemontese- aggiunge la vicepresidente dell'Assemblea regionale - rischiano di fallire se, dallo Stato, si esigono tributi eccessivi e si producono nuova burocrazia  e costi per i cittadini. In molti casi si tratta di edifici pericolanti e in disuso, che rappresentano però le radici della nostra cultura: bisogna salvarli e con essi salvare il futuro della montagna".

"Si sospenda, dunque, la richiesta dei pagamenti e si provveda ad un serio esame della questione - conclude Ruffino - così da invogliare i proprietari a non abbattere le baite ma, anzi, a renderle nuovamente fruibili attraverso incentivi che si riveleranno preziosi per lo sviluppo dell'economia delle nostre montagne".

c.s.

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