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Scuola e formazione | 11 ottobre 2017, 13:51

“Senza casa non possiamo stare”, e gli studenti si accampano di fronte all’Edisu

Tende e cartelli per protestare contro la mancanza di posti nelle residenze dell’Ente regionale per il diritto allo studio, che lascerebbe fuori 1.500 idonei

“Senza casa non possiamo stare”, e gli studenti si accampano di fronte all’Edisu

Ci sono le graduatorie e ci sono gli aventi diritto. L’unica cosa che manca sono i posti letto, ed è così che molti studenti meritevoli del bonus rischiano di rimanere senza. E gli universitari decidono di protestare. Come? Preparandosi da soli un alloggio, di fronte alla sede di via Madama Cristina dell’Ente regionale per il diritto alla studio universitario. Gli studenti hanno montato delle tende, portando anche materassini e sacchi a pelo, con alcuni cartelli, con lo slogan “Senza casa e senza soldi non possiamo stare”. Un accampamento vero e proprio, per chiedere a Edisu di “rispettare gli impegni” verso quanti – oltre 1.5000 - pur essendo per diritto beneficiari di un alloggio, non lo potranno avere per la carenza di posti letto a disposizione.

Diverse le richieste degli studenti: l’estensione del fondo rotativo a copertura della cauzione anche per i prossimi anni (in modo da permettere ai beneficiari non assegnatari di ottenere un’anticipazione della prima rata della borsa di studio necessaria per pagare l’affitto), l’impegno di Edisu di aumentare il numero dei posti letto disponibili nelle residenze, la messa a disposizione delle risorse del progetto Casa della Città di Torino nei confronti degli studenti idonei ma non beneficiari in tempi brevi. Sul tavolo anche le borse di studio, sulle quali, preventivamente, gli studenti chiedono che venga garantita la totale copertura, in modo che quanti sono stati esclusi dalla possibilità di alloggio possano beneficiare del sostegno economico.

"Non stiamo protestando contro Edisu o contro la Città di Torino, che devono comunque sbrigarsi a mettere in campo le risorse per andare incontro a questo grave problema", dicono gli studenti. Che proseguono: "Negli ultimi anni Edisu e Regione Piemonte hanno fatto enormi passa avanti nel garantire il diritto allo studio, però bisogna proseguire in questa direzione e non tornare indietro". Proprio Edisu avrebbe comunicato agli studenti di aver accettato la prima richiesta.

Bernardo Basilici Menini

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