"Lui non c'è più, ma lo sentiamo ancora qui in mezzo a noi. In qualche modo, con le nostre opere, continuiamo a farlo disegnare".
Sono passati dieci anni da quell'incidente che si portò via il giovane Alessandro Bianco, conosciuto tra i graffitari come Enak. Amatissimo dalla cerchia di amici con cui condivideva jam artistiche e frammenti di vita - colorati e disordinati come gli spruzzi delle bombolette spray - ancora oggi viene ricordato grazie a un evento sempre molto atteso dai writer.
We Love Enak è un appuntament fisso di creatività urbana condivisa, che vede ogni anno la partecipazione di chi lo conosceva direttamente e di tanti altri curiosi. Ma, nonostante l'etusiamo, per il decennale dalla scomparsa "trovare una superficie idonea al progetto da realizzare non è stato semplice", spiega Mirco Vacca dell'associazione Style Orange, organizzatore della manifestazione. Per questo è stato fondamentale l'appoggio di Murarte, progetto del Comune di Torino, con le associazioni Il Cerchio e le Gocce e Monkeys Evolution - "come se ancora non fosse chiara la differenza tra writing e vandalismo e la città intera dovesse tutelarsi".
Finora We Love Enak ha colorato i muri dei corsi Regina Margherita, Trapani e Brunelleschi. La nuova sfida è stata lanciata per un pezzo di muro del cavalcacia di corso Bramante, tra i civici 29 e 37. Un disegno sviluppabile in due giorni lungo 110 metri, e alto circa 4,5.
Il concept dell'evento - che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di famiglie con bimbi piccoli e alcuni degli artisti più noti dell'orizzonte torinese, come Mrfijodor - ruotava attorno al concept del ricordo dell'identità di Enak. Un grande ritratto e la ripresa dei suoi sei soprannomi hanno restituito l'immagine di Alessandro a 360°, rendendo onore al suo amore per i graffiti.
"Vogliamo che il disegno sul muro si cancelli col tempo, naturalmente, non per mano di qualcun altro", spiega Mirco. Di certo, vedere uomini ormai maturi, molti già con famiglia, partecipare ogni anno a questo appuntamento testimonia una forza della creatività che travalica qualsiasi passaggio generazionale.
Ed ecco che Enak è sempre in mezzo a noi.