Il ministro Fedeli, nelle recenti “Linee guida sull’educazione”, afferma che l’ideologia gender non verrà propinata ai nostri figli nelle scuole italiane. Il Popolo della Famiglia non le crede. E voi, genitori?
Ci si può fidare di un ministro che dichiara titoli di studio che non possiede? Che già nel 2014, prima ancora della cosiddetta “Buona Scuola”, ha dato come titolo al DDL n. 1680 (18 novembre 2014) “Introduzione dell’educazione di genere e della prospettiva di genere nelle attività e nei materiali didattici delle scuole del sistema nazionale di istruzione e nelle università”.
Il ministero ha così accreditato e ammesso a sedere in cattedra, nei progetti delle scuole di ogni ordine e grado, anche associazioni LGBTQ. Il Popolo della Famiglia invita pertanto i genitori a vigilare valutando attentamente il POF (Piano dell’Offerta Formativa) e il PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa) delle singole scuole e firmando con cognizione di causa il PEC (Patto
Educativo di Corresponsabilità).
Consiglia anche di inoltrare nelle rispettive segreterie la lettera, debitamente compilata e firmata, per il consenso informato preventivo. Almeno che voi genitori possiate intervenire, finché rimane un margine di azione. “No gender nelle scuole” è nel nostro logo. Siamo abituati a mantenere le promesse.
Sosteneteci per rappresentarvi in Parlamento e per salvaguardare l’innocenza dei nostri bambini, l’autenticità dei nostri giovani e il vostro diritto al primato educativo nei confronti dei vostri figli.