"La Regione ci dica cosa vuole fare: se vuole valorizzare le nostre e sue professionalità o vuole sempre più esternalizzare i dipendenti, vissuti solo come un costo da abbattere. Considerando ovviamente cosa questo comporta dal punto di vista dell'erogazione dei servizi".
È questo il messaggio lanciato da centinaia di lavoratori regionali che questa mattina hanno proclamato due ore di assemblea, per poi dare vita ad una protesta davanti a Palazzo Lascaris. Una mobilitazione unitaria promossa dalla RSU della Regione Piemonte, che raccoglie le sigle sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Csa.
"Non è stato firmato", spiegano i lavoratori, "il fondo per il salario accessorio. Non c'è un progetto di valorizzazione delle professionalità interne: è stato demandato tutto al segretariato". A preoccupare inoltre i dipendenti sono i problemi di gestione derivanti dall'innesto degli ex provinciali, ai quali da gennaio si aggiungeranno altri 600 lavoratori dei Centri per l'impiego.
Il Consiglio Regionale è stato permesso per consentire ai capigruppo di incontrare una delegazione dei lavoratori.