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Sanità | 28 dicembre 2017, 19:23

"Ambulanze bloccate, sale di attesa piene, posti letto insufficienti", il Nursind Piemonte racconta il Natale degli ospedali

”Dal 22 al 27 dicembre al 118 sono pervenute circa 6000 chiamate con 4300 interventi rispetto ai 4087 dello scorso anno che si traducono in più ospedalizzazioni e minore capacità di filtro”

"Ambulanze bloccate, sale di attesa piene, posti letto insufficienti", il Nursind Piemonte racconta il Natale degli ospedali

“Sale di attesa e corridoi pieni, tempi di attesa interminabili, posti letto insufficienti, barelle che non bastano, impossibilità di ricovero, ambulanze ferme con barelle bloccate , carichi di lavoro abbondantemente sopra la soglia di rischio, attivazione continua di medici ed infermieri reperibili”. A denunciare la situazione è il Nursind Piemonte, che racconta l’emergenza attraverso i  numeri registrati dagli ospedali piemontesi durante le festività natalizie:”Dal 22 al 27 dicembre al 118 sono pervenute circa 6000 chiamate con 4300 interventi rispetto ai 4087 dello scorso anno che si traducono in più ospedalizzazioni e minore capacità di filtro”.

“Sono aumentati”, spiega il coordinatore regionale Francesco Coppolella, “gli accessi. Alle Molinette sono 154 contro i 132, al Maria Vittoria 415 contro i 362 e spostandosi in provincia a Ciriè 202 contro i 190”. “In cinque giorni”, aggiunge, “sono arrivati presso la centrale operativa del

118 circa 200 fax dai vari ospedali per comunicare l’incapacità di ricezione dei vari DEA e la mancanza di posti letto”.

“Questa mattina”, prosegue il Nursind Piemonte, “all’ ospedale Molinette si registravano 90 pazienti. Sono stati attivati infermieri di altri dipartimenti per coprire la medicina e la chirurgia e spesso vengono attivati i reperibili ed è così da molti giorni ormai. Ieri al Maria Vittoria si registravano 120 fermi e questa mattina circa 85”.

“Si cominciano a registrare”, aggiunge Coppolella, “ambulanze ferme per mancanza di barelle. La provincia non va meglio: pieni i pronto di Chieri e Moncalieri. Chivasso scoppia da giorni”. Una situazione analoga a quella vissuta dal pronto soccorso di Rivoli negli scorsi giorni. Una situazione determinata, secondo il Nursind Piemonte, dai :”cittadini che vanno in pronto impropriamente perché non riescono a trovare risposte altrove. I posti letto per i ricoveri non bastano. Per non parlare del numero ancora troppo esiguo di personale medico ed infermieristico”.

“Mentre se per i posti letto la risposta ci sembra alquanto scontata, aumentarli, bisogna invece ragionare sui motivi per i quali i cittadini non risecono a trovare risposte alle ansie , alle paure, ai bisogni di salute sul territorio. Le case della salute sono e saranno la risposta? A quanto pare no per il momento e la nostra preoccupazione e che non lo saranno neanche in futuro. Sottolineiamo inoltre la situazione dei reparti di medicina che non se la passano assolutamente meglio con molteplici ricoveri, barelle e dotazioni organiche risicate e gravi rischi per l’assistenza. La sanità è anche e soprattutto questa e non solo quella dei trapianti seppure grandi e riconosciute eccellenze Piemontesi. Per concludere, abbiamo chiesto conto alle Aziende e alla Regione quale sia il piano di sovraffollamento annunciato”.

r.g.

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