/ Chivasso

Chivasso | 15 gennaio 2018, 23:38

Chivasso Stazione Porta Canavese dell'Alta Velocità

"Convocherò in tempi brevi un tavolo tecnico", promette il viceministro Nencini

Chivasso Stazione Porta Canavese dell'Alta Velocità

La Stazione Porta Canavese è un progetto possibile e quello che oggi è necessario, è l’impegno di tutti gli amministratori locali che devono sostenere all’unanimità la proposta. Il vice ministro ai Trasporti, Riccardo Nencini, durante il convegno di lunedì 15 gennaio, al Teatrino Civico, ha messo la palla al centro. “Il mio impegno – ha detto il viceministro -, sarà quello di convocare in tempi brevi un tavolo tecnico con tutti i soggetti interessati, a partire da Rfi, ma per fare uno studio di fattibilità, serve un consenso pressoché unanime degli amministratori locali. E tutto questo è meglio se avviene al di fuori dei tempi della campagna elettorale”.

E gli amministratori locali presenti lunedì mattina al convegno-tavola rotonda moderata da Piera Savio, direttore del settimanale “La Nuova Periferia”, erano davvero molti, tutti favorevoli al progetto presentato dall’associazione culturale Identità Comune, presieduta dal professor Carlo Fontana, che grazie ad una simulazione virtuale ha reso un’idea molto realistica di quello che potrebbe essere questa stazione di interscambio con l’Alta Velocità: “Quello che differenzia una rete da una serie di linee casuali, sono i nodi – ha detto il professor Fontana – e Chivasso, dove convergono linee ferroviarie ed arterie stradali, è uno di questi. La Porta Canavese-Monferrato, è il nodo mancante”. Su Chivasso convergono le linee ferroviarie che arrivano da almeno quattro porzioni diverse di territorio - Canavese, Monferrato, Vercellese e Valle d’Aosta -, con un bacino di utenza naturale per chi deve raggiungere Milano. Oggi i tempi di percorrenza per arrivare nel capoluogo lombardo sono di circa un’ora e mezza: è un’ora e mezza per chi da Chivasso prende un regionale ed è sempre di un’ora e mezza per chi da Chivasso deve raggiungere Torino per prendere l’Alta Velocità e andare a Milano. Insomma, i nostri territorio sono attraversati dall’Alta Velocità, ma non ne traggono alcun beneficio.

Nodo cruciale, il bacino di utenza, che sommando tutti i territori che hanno in Chivasso un punto di riferimento, propone dei numeri decisamente consistenti, come ha sottolineato anche il sindaco di Chivasso, Claudio Castello, che ha proposto il progetto Stazione Porta Canavese anche nel suo programma elettorale. “Non dobbiamo parlare solo di Chivasso con i suoi 27 mila abitanti – ha detto Castello -, ma di un bacino di utenza che comprende tutto il Chivassese e che ammonta a circa 270 mila persone. La capacità di utenza è davvero notevole, ma mancano le infrastrutture”. E Chivasso può davvero diventare nuovamente un punto di riferimento importante per tutto il territorio circostante, come ha sottolineato anche Matilde Casa, sindaco di Lauriano Po e portavoce dei Sindaci per la Zona Omogenea 10: “Già con la scorsa Amministrazione e poi con quella guidata da Castello, Chivasso ha iniziato a ragionale come Chivassese, un approccio di cui sentiamo molto la necessità”.

L’assessore regionale ai Trasporti, Balocco, e così anche il vice ministro Nencini, hanno entrambi sottolineato come questo territorio stia catalizzando molti finanziamenti, sia da parte di Rfi che di Anas e di come sia necessario ragionare presto e bene sui progetti che si intendono realizzare.

E una volta per tutte, il professor Fontana ha sgomberato il campo dall’obiezione che più facilmente viene fatta al progetto e cioè che non è realistico pensare che un treno ad Alta Velocità, partito da Torino ed in piena accelerazione, si fermi dopo solo qualche decina di chilometri: “Guardiamo al Paese in cui l’Alta Velocità è nata, il Giappone: le stazioni sono moltissime, ma questo non vuol dire che necessariamente tutti i treni si debbano fermare; questa è una stazione di accesso e non una fermata obbligatoria”.

La conclusione della mattinata è spettata naturalmente al viceministro Nencini: “Aspetto che dal territorio mi arrivi un imput per dire a Rfi: sediamoci ad un tavolo e diamo gambe al progetto e al territorio”.


Annarita Scalvenzo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium