Nata nel novembre del 2015, la Barcelona Gipsy balKan Orchestra, gruppo di musica klezmer e gitana dell’est Europa, ha subito, nel tempo, un’importante evoluzione, che, dopo un intenso lavoro e una grande crescita, l’ha condotta a divenire il punto di riferimento per la musica balcanica a Barcellona, città nella quale è nata e dove, nell’arco di tre anni, ha raggiunto una notevole reputazione, anche a livello internazionale.
La loro esigenza, a fianco all’amore per la musica klezmer, è quella di espandere i propri orizzonti artistici, assimilando e attingendo ispirazione anche da altri generi: la musica balcanica, infatti, è intesa come un insieme di tradizioni, una cultura multietnica che si pone oltre i confini geografici, e trae nutrimento da tutte quelle popolazioni che hanno abitato queste terre, quali, tra gli altri, ebrei aschenaziti e sefarditi, gitani, ottomani, arabi.
I componenti che, questa sera 21 febbraio, si esibiranno sul palco dell’Hiroshima Mon Amour, a partire dalle ore 22, saranno sette.
Ognuno di essi rappresenta un valore preciso all’interno di questo gruppo variegato, musicalmente e ontologicamente: la spagnola Sandra Sangiao alla voce, “il sole, l’anima, l’energia”; l’italiano Mattia Schirosa alla fisarmonica, “il cervello, la visione, la pazzia”; il francese Julien Chanal alla chitarra, “la gentilezza e la creatività”; il greco Stelios Togias, polistrumentista – darbuka, bendir, cajón, davul, riq, tzouras – e “motore ritmico”; il serbo Ivan Kovačević al basso, “il cuore, la saggezza e la forza”; lo spagnolo Daniel Carbonell, “il sound klezmer, un elegante clarinettista e fotografo”; e, infine, l’ucraino Oleksandr Sora al violino, “lo stile classico, suono raffinato e virtuoso”.
Qualità e talenti differenti, dunque, riuniti per diffondere energia attraverso brani che parlano d’amore e di libertà, canzoni contro la guerra, canti rivoluzionari, che intendono superare le barriere e i pregiudizi per abbracciare l’essere umano nella sua complessità e unicità.
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